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SPECIALELa Mercedes-AMG GT provata… dai nostri lettori!

05.06.15 - 02:09
Le emozioni di chi sta seduto di fianco coincidono con quelle di chi guida? Lo abbiamo verificato con un oggetto molto, molto veloce!
DC
La Mercedes-AMG GT provata… dai nostri lettori!
Le emozioni di chi sta seduto di fianco coincidono con quelle di chi guida? Lo abbiamo verificato con un oggetto molto, molto veloce!

Di parole, durante l’anno, ne scriviamo davvero tante per recensire sempre al meglio le automobili che ci passano tra le mani. Ore di prove approfondite condensate in un testo da leggere in pochi minuti all’interno dei quali il giudizio è basato principalmente sulla vasta esperienza che, con gli anni, abbiamo accumulato.

Quando si profila all’orizzonte un’occasione speciale nasce però spontaneamente la voglia di fare qualcosa di diverso, di inusuale, fuori dagli schemi. Nella fattispecie l’occasione era quella di poter avere a nostra completa disposizione per qualche giorno una Mercedes-AMG GT grazie alla disponibilità di un concessionario: Winteler. Così ci siamo detti: perché non dare la parola a qualcuno che prende posto sul sedile del passeggero?

Per fare ciò serviva ovviamente l’evento e la location giusta, e niente è risultato più azzeccato dello slalom annuale non competitivo che il Subaru Turbo Momo Club organizza da diverso tempo ad Hinterrhein, appena al di la della galleria del S. Bernardino. Un tracciato impegnativo, che abbina curve veloci a stretti tornanti, ricavato in una piazza d’armi e che quest’anno (potendoci mettere lo zampino) includeva pure qualche dosso e compressione. Una libidine!

Nonostante la meteo ci abbia rovinosamente voltato le spalle, domenica 31 maggio il pubblico non è di certo mancato: una trentina di automobili iscritte su un massimo di quaranta ammesse e oltre duecento persone presenti. Tra questi, ovviamente, anche parecchi nostri lettori. A questo punto non restava che scoprire come avrebbero reagito alla nuova creazione dei “preparatori” di Affalterbach che per la seconda volta hanno creato una vettura dal nulla con le proprie mani.

Il riscontro è stato da subito positivo: nemmeno il tempo di posteggiarla in bella vista che gli obiettivi dei vari smartphone erano tutti per lei. Sarà il fatto che per le strade se ne sono viste ancora pochissime, sarà per gli affascinanti richiami alla SLS e alle sue rispettive antenate, sarà per la vistosa colorazione ma anche, da dietro le quinte, faticavo a toglierle gli occhi di dosso. Lo stupore si è poi ulteriormente amplificato quando, aperta la portiera, ci si calava nell’abitacolo. Il livello delle rifiniture, la particolare consolle che divide i due posti secchi, la quantità di interruttori con cui regolare le caratteristiche di guida hanno fatto restare (quasi) tutti a bocca apparta. Con la piacevole sorpresa, una volta saliti a bordo, di trovarsi in un abitacolo “spazioso” e “molto più grande di quanto ci si potesse immaginare guardandola da fuori”.

Fin qui, tutto bene. Ma quando il sottoscritto la lancerà a briglie sciolte lungo il tracciato cosa penseranno? Non appena i 510 cavalli e i 650 vengono richiamati all’appello dal piede destro, già al primo rettilineo, tutti (ma proprio tutti!) non riescono a non restare impressionati dalla spinta che li proietta all’orizzonte: appena 3,8 secondi per toccare i 100 all’ora e, se solo ci fosse la possibilità, potremmo toccare i 310 km/h limitati elettronicamente. Tuttavia in brevissimo tempo si avvicina il primo tornante e il corpo di chi è seduto di fianco si irrigidisce con la gamba destra che simula una frenata. Che ovviamente inizio sempre un po’ più tardi di quanto gli altri pensino: del resto l’impianto frenante lo consente. I primi due tornanti, con i controlli elettronici completamente disattivati, mettono il sorriso sulle labbra non appena si innesca un bel sovrasterzo controllato. Poi, però, si inizia a fare sul serio. Dopo aver innestato la terza arriva una chicane in cui i trasferimenti di carico devono avvenire il più velocemente possibile. “Cavolo: è proprio incollata” è l’osservazione che va per la maggiore. Breve e concisa. Proprio come la AMG GT. Ora il piede destro è di nuovo a tavoletta: compressione, dentro la quarta, curva cieca da affrontare in pieno, poi attorno ai 180 all’ora di nuovo una frenata scalando fino in seconda. In questo tratto si alternano frasi del tipo “Assurdo quanto sia capace di accumulare velocità!” ad altre come “Porco cane che decelerazione!” cui fanno capolino pure alcune risate isteriche. Tuttavia la stabilità in frenata alle alte velocità è forse uno degli aspetti più impressionanti dell’intero quadro dinamico.

C’è chi elogia il sound del V8 Biturbo da 4 litri che è coinvolgente senza mai essere eccessivo, chi la poderosa spinta e il veloce cambio a doppia frizione, chi l’efficacia con cui resta incollata al suolo, altri ancora l’abilità di chi è al volante. Da quando siamo partiti le nostre ruote hanno però percorso appena un chilometro e mezzo: ne restano ancora poco meno di quattro prima di farli scendere, ma dopo lo “shock” iniziale ora possono godersi questa velocissima Mercedes-AMG a pieni polmoni.

E chi era al volante cos’ha apprezzato? Quello che mi è piaciuto di più è stata la precisione, la velocità con cui si affronta il percorso dovendo però metterci del proprio e senza lasciarsi guidare solo dall’elettronica. In pieno accordo con ciò che hanno espresso i miei passeggeri. E oltretutto la possibilità di essere da un lato dannatamente veloce, dall’altro farsi spuntare un sorriso a trentadue denti al primo sovrasterzo volontario. A proposito di questi ultimi dobbiamo anche ringraziare AGOM che, al solito, ci ha foraggiato con adeguati pneumatici. Senza il loro supporto e senza il prezioso aiuto di Winteler & Co. realizzare questo servizio non sarebbe stato possibile. Noi, e nostri lettori, vi ringraziamo!

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