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PRIME IMPRESSIONIHyundai i30 Turbo - Prestazioni guardinghe

11.05.15 - 16:04
Si tratta della i30 più veloce della storia, ma non per questo va scambiata per una sportiva pura.
Hyundai i30 Turbo - Prestazioni guardinghe
Si tratta della i30 più veloce della storia, ma non per questo va scambiata per una sportiva pura.

È un tentativo. Timido, ma pur sempre un tentativo. In realtà si tratta di un tentativo volutamente timido, ben diverso rispetto a quello che qualche tempo fa aveva visto protagonista la sua gemella con cui condivide gli organi meccanici, vale a dire la Kia Cee’d e Pro Cee’d GT. Non ci era dispiaciuta, anzi: l’abbiamo ritenuta molto valida. Il problema è che dal momento in cui ti presenti al fronte con 204 cavalli e una versione dichiaratamente sportiva dell’automobile da cui deriva, allora non puoi scappare di fronte alla concorrenza. La devi affrontare ed il risultato sarà o una vittoria o una sconfitta. E questo Hyundai lo sa. Perciò la sua i30 Turbo punta più in basso, avvicinandosi guardinga alla Golf GTI senza voler (o poter) entrare in competizione con lei. Prima di tutto perché a differenza della Kia di cavalli non ne 204 cbensì solo 186, perciò gli 8 secondi che necessita per staccare il classico “0-100” e i 219 km/h di velocità massima - pur non rappresentando dei valori negativi - sanciscono una differenza troppo grande rispetto ai valori di una Golf GTI. Perciò si tratta di un confronto che non s’ha da fare: possiamo solo mentalmente, considerando che hanno puntato basso, ipotizzare cosa sarebbe potuto accadere se…

Ma va bene così. Perché 186 cavalli e 265 Newtonmetri non sono proprio pochissimi. Le prestazioni sono oneste e si possono sfruttare per bene grazie al cambio manuale ben rapportato. Non incolla al sedile ed il temperamento non è particolarmente frizzante sebbene raggiunga un regime di rotazione elevato per un motore turbo, ma va bene così. Nell’uso quotidiano, e tenendo sempre bene a mente che non si tratta di una “GTI”, non si può nemmeno pretendere di più. Appunto. L’assetto irrigidito è adeguato all’aumento prestazionale ed è la prova, rispetto alle i30 meno potenti, che quando vuole Hyundai è in grado di mettere a punto anche automobili con una dinamica curata. Il piacere di guida, elemento prima sconosciuto, qui inizia a prendere forma. Si tratta comunque di una messa a punto molto “sicura” e poco “giocosa”, per tutti, con uno sterzo relativamente preciso anche se non troppo svelto, che ha quell’irrigidimento che da sicurezza ma che in fondo per l’esperto è sempre troppo artificiale. Non è un’auto specialistica, per puristi, ma non essendo una “GTI” va bene così.

E questo rientra alla perfezione nella strategia definita in apertura. Se infatti volessimo paragonarla ad una Golf GTI, cosa impossibile per motivi oggettivi, perderebbe la sfida. Vi si avvicina senza entrarvi in concorrenza. Ma se dovessimo valutarla coma una i30 più giovanile, dinamica e prestazionale, allora il giudizio globale non è assolutamente malvagio. Tanto più che l’impegno nel darle un aspetto più caratteristico c’è a tutti gli effetti: doppio scarico, ruote da 18 pollici, paraurti e calandre ridisegnati, interni con sedili sportivi e cuciture a contrasto rosse. Il bello, oltretutto, è che costa appena 2’000 franchi in più rispetto ad una i30 di pari equipaggiamento ma notevolmente meno potente: il prezzo di partenza è di 31’600 franchi. Uno di quei casi in cui l’upgrade prestazionale diventa una vera e propria tentazione.

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