Questo il messaggio in manifesti apparsi in diverse zone di Lugano
LUGANO - Un invito a disertare biglietterie automatiche e sportelli, ma non solo. L'esortazione è a «ribellarsi contro questa struttura, attaccandola». Nei giorni scorsi in diverse fermate dell'autobus di Lugano (ma non solo, un manifesto è stato affisso all'insegna del Denner di Viganello) è apparso un manifesto firmato da un gruppo finora sconosciuto, probabilmente legato alla scena antagonista cittadina, definitosi «Incontrollabili».
Nel manifesto si legge: «Una cosa che sembra accomunare una gran parte di noi è l'uso quotidiano dei mezzi di trasporto pubblici. Percepiamo la nostra vita intrappolata in una rete di percorsi già definiti... definiti dai trasporti pubblici che ogni giorno ci conducono da casa al lavoro a casa, in un frenetico via vai. E in quella rete parrebbe di vedere espressa la rassegnazione dei detenuti della prigione a cielo aperto che è questa società, poiché di fronte al vanto dei continui miglioramenti per l'ottimizzazione dei trasporti pubblici vi siano ad accoglierli solo applausi. Ma che tipo di miglioramenti vengono apportati , se non a migliorare gestione e controllo sui flussi delle masse produttrici, per incrementare produzione e sfruttamento?».
Il classico caso di alienazione secondo il concetto di Carlo Marx - posizione che ha portato il filosofo a passare dal liberalismo al comunismo) - in cui l'essere umano si ritrova di fronte ad una «disumanizzazione» dovuta alla condizione umana di lavoratore che si ritrova a produrre beni che non gli appartiene, a svolgere mansioni stabiliti da altri e che si ritrova come mero strumento di lavoro per incrementare il profitto e nulla più in un mondo «dove la tecnologia è sempre più a servizio di chi ci controlla» attraverso «l'installazione massiccia di telecamere, «nuove macchinette dei biglietti tutte collegate tramite internet per tracciare e archiviare le destinazioni e i percorsi più gettonati e, infine - «nuovissime schede elettroniche personali (APE Card) che grazie alla loro introduzione si può tenere traccia di tutti gli spostamenti di ogni utente - come in ogni carcere i reclusi vengono schedati, e questa (prigione), anche se a cielo aperto e con pareti invivsibili, non fa eccezione».
Da qui l'invito non solo a viaggiare senza biglietto ed evitare i controlli, ma anche sabotare «le macchinette dei biglietti e la videosorveglianza», come primo passo verso «destinazioni diverse dai luoghi di produzione e di consumo».