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GORDOLA/TENEROAlberi pericolosi nel letto del fiume Verzasca

12.11.14 - 16:11
Un lettore sottolinea la situazione creatasi nel fiume fra Tenero e Gordola
Foto lettore
Alberi pericolosi nel letto del fiume Verzasca
Un lettore sottolinea la situazione creatasi nel fiume fra Tenero e Gordola

GORDOLA/TENERO - Un lettore ha segnalato una situazione relativa al tratto di fiume Verzasca che va dal Ponte sulla Cantonale a nord dei due paesi di Tenero e Gordola e il Ponte dei Pomodori a sud, la dove l’acqua entra nel Lago Maggiore. Come sottolinea lo stesso utente "lo spettacolo è alquanto raccapricciante da vedere". Come si può notare dalle foto, all’interno del letto del fiume ci sono alberi cresciuti a dismisura e divenuti alti all’incirca una trentina di metri. "Sappiamo tutti che potrebbero bastare pochi alberi sradicati dalla forza dell’acqua che, appoggiandosi alle basi di uno dei cinque ponti esistenti o ad altri alberi più robusti, in pochissimo tempo potrebbero formare a loro volta una diga. Non oso pensare alle conseguenze che tale diga provvisoria e instabile potrebbe creare nel momento in cui ci sarebbe un cedimento della stessa", ha sottolineato il lettore.

Il lettore si pone quindi alcune domande: "Le Autorità dei due paesi coinvolti, e cioé Tenero e Gordola, così come le Autorità Cantonali, non hanno mai visto quello che sta sotto gli occhi di tutti da diversi decenni? E la Verzasca S.A. proprietaria della Diga? Non hanno mai pensato tutte queste persone che la gente potrebbe perdere la propria tranquillità ogni volta che c’é lo sfioramento delle acque dalla Diga stessa? Perché non aprire per una oretta - se é ancora possibile ma ho dei grossi dubbi - almeno una volta ogni due mesi la porta di deflusso ai piedi della diga? Perché si é arrivati a questo completo, schifoso e molto pericoloso degrado? Se poi andiamo a pensare che sabbia e ghiaia usati nelle costruzioni in Ticino (dicono) che arrivano dall’estero perché qui da noi é vietato “pescare” il materiale nostrano da fiumi e laghi? E i deflussi così detti “minimi”? Chi li controlla, o meglio, chi li deve controllare?".

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