Cerca e trova immobili

ITALIAMulte fino a 5 milioni per Fedez & Co

04.10.17 - 14:00
Sono finiti nel mirino dell'Antitrust per pubblicità occulta sui social. Dopo una lettera di monito, in arrivo le sanzioni
Multe fino a 5 milioni per Fedez & Co
Sono finiti nel mirino dell'Antitrust per pubblicità occulta sui social. Dopo una lettera di monito, in arrivo le sanzioni

MILANO - Chiara Ferragni è vestita Fendi di tutto punto: maglia, gonna nera e perfino cappello sulla testa. Forse, non è così evidente ma molto probabile, pure gli occhiali con le lenti scure.

Sveglio da poco, Fedez augura il «Buongiorno» e sbuffa fumo, ops vapore, dalla sua Vaping rossa bene in vista, a coprire in parte i tatuaggi.

Giorgia Palmas, invece, ancora a letto ha già in mano il suo barattolo di Nivea, mentre la Tatangelo condivide con Belen Rodriguez la passione per i beveroni di Fittea: ci si depura e si rimane in forma. Adesso rischiano una multa fino a 5 milioni di euro: perché cos'è, tutto questo, se non pubblicità occulta. 

Post su Facebook, fotografie su Instagram, apparentemente innocue ma a ben guardare frutto di sponsorizzazioni non adeguatamente segnalate, a ingannare gli utenti e i fan meno attrezzati a distinguer la sincerità dal falso. A capire che non è solo questione di gusti ma di soldi: e che i propri beniamini non vestono quei marchi o si tengono accanto quei prodotti perché sono i migliori sul mercato, ma semplicemente perché ricevono lauti compensi dalle aziende.

Un business, che in Italia ha attirato l'attenzione prima dell'Unione nazionale consumatori, poi dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato. La lettera di "moral suasion" inviata a luglio, con precise indicazioni su come fare per restare onesti e non incorrere in multe salate - «la pubblicità deve essere chiaramente riconoscibile come tale, affinché l’intento commerciale di una comunicazione sia percepibile ai consumatori» -, non è bastata a convincerli a cambiare.

Così non resta che usare argomenti cui sono, a quanto pare, più sensibili. Il denaro. «A fine ottobre faremo una ricognizione tra coloro che abbiamo avvertito e se i richiami dolci non dovessero aver avuto alcun effetto valuteremo l’ipotesi di procedere con istruttorie che possono portare a sanzioni», dice Luisa Cordova dell'Antitrust. 

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
COMMENTI
 

GI 6 anni fa su tio
Solo "bolle"....che prima o poi fanno "blup"...e spariscono...
NOTIZIE PIÙ LETTE