Secondo l'esperto di marketing Vincent Antonioli, si tratta solo di avere pazienza e attendere quel cambiamento culturale che farà superare la sensazione di disgusto
GINEVRA - Spingere i consumatori a mangiare insetti richiederà del tempo e per superare la barriera del disgusto occorrerà puntare su altri valori: è l'opinione dell'esperto di marketing Vincent Antonioli, che confida anche nell'effetto trainante di chi vuol vivere un'esperienza.
«Far gustare il prodotto sarà determinante per sedurre i consumatori», spiega Antonioli in un'intervista pubblicata oggi dal quotidiano economico romando L'Agefi. «Oggi il cliente vuole vivere un'esperienza: occorre raccontagli una storia, farlo viaggiare».
Secondo lo specialista un approccio interessante potrebbe essere quello di ricorrere ad "ambasciatori" o a persone d'influenza che possano condividere con la comunità il vissuto di una consumazione di insetti.
La scommessa è quella di compensare il deficit legato all'aspetto estetico degli animaletti con altri valori, come le proprietà nutritive, il prezzo, la specificità o la sostenibilità ecologica. "Credo veramente che stiamo vivendo un periodo importante in cui viene rimessa in questione la nostra alimentazione e che offre prospettive interessanti".
«La sfida più grande è certamente quella di far sì che i consumatori superino la barriera del disgusto nei confronti degli insetti», ammette Antonioli, fondatore dell'agenzia di marketing Debout sur la table. «I cambiamenti culturali sono delicati e richiedono molto tempo, ma le attuali discussioni relative al consumo di carne o proteine potrebbero incoraggiare i consumatori a provare nuovi prodotti e nuovi sapori».
Secondo l'ex direttore commerciale del quotidiano gratuito romando "20 Minutes" il potenziale di mercato esiste, ma i grandi distributori devono essere pazienti: ci vorrà infatti del tempo prima che il cambiamento culturale permetta ai consumatori di essere sedotti da larve e cavallette. «L'offerta si adatterà alla domanda, si amplierà con differenti insetti, differenti gusti, differenti utilizzazioni nei pasti... Dopo, tutto sarà possibile».
La Svizzera è il primo paese europeo ad autorizzare il consumo di insetti come derrate alimentari. Coop si è già lanciata. Migros per il momento invece sta a guardare: secondo Antonioli si tratta di una scelta calcolata e il gigante arancione non esiterà a scendere in campo se il lancio del prodotto presso i concorrenti si rivelerà un successo. Da parte loro le aziende già attive nel campo possono proporsi come innovatrici e moderne: «forse un'occasione per sedurre il pubblico giovane, sempre più difficile da convincere», osserva Antonioli.
Secondo lo specialista comunque il futuro è roseo. «I consumatori svizzeri - come molti altri - sono pronti a provare nuove esperienze culinarie e gustative. La domanda è quanto tempo ci vorrà: ma non ho alcun dubbio sul successo futuro di questa nuova fonte di proteine».