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CANTONE/CONFEDERAZIONETicinesi pazzi per il giradischi: se ne comprano dieci volte tanti

28.07.17 - 06:04
Rilanciato dal ritorno del vinile, in Svizzera ha triplicato le vendite; in Ticino + 1045% in due anni. «Solo una moda, i dischi vengono poi trasferiti e ascoltati su chiavetta»
Ticinesi pazzi per il giradischi: se ne comprano dieci volte tanti
Rilanciato dal ritorno del vinile, in Svizzera ha triplicato le vendite; in Ticino + 1045% in due anni. «Solo una moda, i dischi vengono poi trasferiti e ascoltati su chiavetta»

LUGANO - Che fosse una moda, era già stato detto e ribadito. Passione vinile: un ritorno così importante da convincere anche Sony, annuncio di fine giugno, a ricominciare a produrlo in Giappone a partire da metà 2018, dopo trent'anni di nulla. 

«Diverse migliaia di pezzi» acquistati online - Nessuno, però, forse si aspettava che il Ticino fosse in prima fila a segnare il trend. Se in Svizzera il numero dei giradischi è triplicato in un paio d'anni, e già non era affatto poco, qui gli acquisti sono addirittura decuplicati. Più 365% nel 2015 rispetto al 2014; più 1'045% nel 2016. Fonte: portali di e-commerce. Solo Digitec Galaxus, lo scorso anno, ha venduto «diverse migliaia di pezzi per un fatturato a sei cifre», conferma a tio.ch/20minuti il manager Alex Hämmerli, svelando poi come «in Ticino il fenomeno sembri essere molto più accentuato che nel resto della Svizzera».

L'80% costa meno di 250 franchi - Dove sono diventati, anzitutto, uno dei regali di Natale più ambiti. «È in quel periodo che registriamo il picco di richieste. Non ci sorprende: quando fa caldo si preferisce stare all'aperto, piuttosto che in soggiorno ad ascoltare musica». Complice un maggior numero di modelli entry level sotto i 250 franchi, che da soli si prendono l'80% del mercato: «Abbiamo incrementato l'assortimento a 160 tipologie». Il più acquistato non a caso è un Lenco in legno, oggi disponibile ad appena 99 franchi. 

Età media, 38 anni - Ragazzini alla scoperta del passato? Non sembrerebbe, di primo acchito. «Oltre la metà dei nostri clienti viaggia sui 40 anni. Fra gennaio e giugno 2017, il cliente tipo ne aveva 38. E in incremento è piuttosto la fascia fra i 50 e i 70 anni, oggi al 27%. I ventenni sono in calo», risponde Hämmerli. «Il giradischi si può paragonare all'orologio. Dagli anni Settanta esistono quelli digitali, più precisi ed economici. Ognuno di noi inoltre può leggere l'ora sul telefonino. Ciò nonostante, si vendono ancora moltissimi orologi meccanici, ad appassionati e collezionisti. Anche per il 2017 ci attendiamo dunque un raddoppio del fatturato».

Ma i collezionisti sono un'altra cosa - Perplesso però Patrick Botticchio, reduce dalla seconda edizione di VinilCarona l'8 luglio scorso, che anzi tutto prova a rivedere l'approccio alla statistica: bisogna distinguere, dice, fra collezionisti e modaioli. «Il revival hipster dell'analogico ha contribuito a gonfiare i numeri. Dopo anni in cui la musica non poteva essere più toccata con mano - in senso letterale - ecco che sono ritornati i dischi, poi le cassette. Il collezionismo però è un'altra cosa. Di sicuro gli appassionati sono aumentati: non fosse così, non avrei organizzato VinilCarona. Ma non in misura così evidente».

Addio cd: o vinile o digitale. Ma perché non entrambi? - Nulla da ridire sulle stime che individuano l'età: «Metà della gente che l'8 luglio ha partecipato all'evento è nata fra gli anni Quaranta e Settanta». Ma il restante 50%, ammette, era composto da una variegata schiera di semplici curiosi. «Io non credo a una passione così estesa per il vinile. Il vinile è solo un pretesto, che internet ha incrementato rendendo più facile l'accesso. Piace perché ha un suono romantico. Con la morte del mercato del cd, l'alternativa era vinile o digitale. Ma perché non entrambi? Pensiamoci bene. Chi può essere interessato a comprare giradischi a poco prezzo? Spesso ragazzini con scarsa disponibilità economica, che poi li usano per trasferire la musica su chiavetta o che comunque beneficiano dell'opportunità di scaricare in digitale i brani del disco appena acquistato». 

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COMMENTI
 

bledsoe 6 anni fa su tio
Il vinile è una scelta di qualità : trasferire in mp3 è come buttare tutto perché la qualità fa pena. D'altra parte il digitale ha molte frequenze in meno e la psicoacustica ha ben dimostrato che molte frequenze assenti sono vitali nella trasmissione di una gran parte delle "sensazioni" musicali.

mats13 6 anni fa su tio
Risposta a bledsoe
Invece del mp3 puoi convertire in FLAC.
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