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CONFEDERAZIONETroppi pesticidi nelle verdure, il pericolo viene dall'Asia

19.07.17 - 14:35
Un campione su tre fra quelli analizzati alle frontiere supera i limiti consentiti in Svizzera
Troppi pesticidi nelle verdure, il pericolo viene dall'Asia
Un campione su tre fra quelli analizzati alle frontiere supera i limiti consentiti in Svizzera

BERNA - Le verdure provenienti dall'Asia possono contenere un vero cocktail di veleni. Anche nel 2016 quasi un terzo dei campioni controllati alle frontiere presentava un tenore troppo elevato in pesticidi. Particolarmente critici sono risultati i prodotti da Thailandia e Vietnam, come il coriandolo e il peperoncino.

Già precedenti analisi di questo tipo avevano mostrato tassi elevati, compresi tra il 20 e il 53%. L'Ufficio federale della sicurezza alimentare e di veterinaria (Usav) ha pertanto organizzato nuovamente un controllo nazionale delle importazioni di verdura fresca proveniente dall'Asia.

Come emerge dal rapporto annuale, su 40 campioni analizzati lo scorso anno dal laboratorio cantonale di Zurigo 12 - ovvero il 30% - superavano i valori di tolleranza: 11 a causa di residui in pesticidi e uno a causa del tenore di nitrato. Sei dei prodotti importati contenevano complessivamente 17 pesticidi in concentrazioni vietate.

I prodotti provengono dagli aeroporti di Zurigo e Ginevra. Due campioni - foglie di coriandolo e peperoncini dal Vietnam - mostravano addirittura la presenza di residui in quantità tali da mettere a rischio la salute. I prodotti dal Vietnam presentavano complessivamente i valori di contestazione più elevati (37%), seguiti da quelli dalla Thailandia (21%).

Un'ulteriore analisi svolta dal laboratorio cantonale di Berna ha confermato il quadro. In questo caso 13 (32%) dei 41 prodotti esaminati hanno superato i valori di tolleranza in pesticidi. Due campioni di peperoncini dal Vietnam e dalla Thailandia come pure uno di basilico dal Vietnam contenevano tra otto e undici residui diversi di pesticidi.

Questi risultati confermano «che in tale settore l'autocontrollo è ancora insufficiente», afferma il laboratorio. Le autorità cercano di risolvere il problema mediante «misure rigorose» nei confronti di importatori in errore, aggiunge il chimico cantonale bernese Otmar Deflorin.

Da un po' di tempo, i prodotti degli importatori le cui merci sono state ripetutamente oggetto di contestazioni vengono sequestrate preventivamente fino a quando analisi di laboratorio non dimostrano la conformità alla legge. In caso di residui pericolosi per la salute parte una denuncia. L'Usav pianifica inoltre di inasprire sistematicamente i controlli, sulla base del diritto sulle derrate alimentari, in modo analogo all'UE a partire dal 1 maggio 2018.

Nonostante ciò, il rischio che sui piatti capitino broccoli asiatici o basilico thailandese contenenti pesticidi permane. «Una garanzia al 100% non esiste», ha riferito all'ats Deflorin, che però non si sente di sconsigliare il consumo di questi prodotti.

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