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CONFEDERAZIONEIn Svizzera è scoppiata l'avocado-mania

23.06.17 - 06:06
Chi lascia il Ticino per coltivarlo in Sicilia, chi semplicemente non sa farne a meno: «È la nuova star nel reparto frutta e verdura», +20% di importazioni in un anno
In Svizzera è scoppiata l'avocado-mania
Chi lascia il Ticino per coltivarlo in Sicilia, chi semplicemente non sa farne a meno: «È la nuova star nel reparto frutta e verdura», +20% di importazioni in un anno

LUGANO - Laura*, ad esempio, ha lasciato il Ticino per la Sicilia. Non sarà il Messico, ma anche lì si coltivano avocado. Da quando hanno cominciato a diventare una moda, si sono trasformati inevitabilmente in business: e le piantagioni si sono estese a Paesi non esattamente esotici per definizione, richiamando manovalanza anche da fuori. 

Un chilo e mezzo a testa - Quelli dell'Italia – celebri le 120 tonnellate bio di “Sicilia Avocado” alle pendici dell'Etna – finiscono poi in Francia, Belgio, Polonia e Svizzera: che si allinea al trend per cui il frutto è un acquisto sempre più diffuso e gradito, sostituto vegano e salutare del burro nella preparazione dei sandwich o protagonista di elaborazioni più sofisticate ed eleganti. Nulla a che vedere con gli Stati Uniti, dove negli ultimi dieci anni il consumo pro capite è passato da 1 a 3,5 kg, ma i numeri sono importanti anche a queste latitudini, tanto che i party a base esclusiva di avocado iniziano a far capolino. Nel 2015, le importazioni in Svizzera hanno raggiunto le 11.500 tonnellate, poco meno di 1,5 kg a testa e +20% in un anno. La maggior parte, sottolinea l'Unione contadini ticinesi, viene da Peru, Cile, Spagna o Israele: fatto sta che «l'avocado è la nuova star nel reparto frutta e verdura».

Così prezioso da "alimentare" traffici illegali - Non offre numeri Coop, ma «l'avocado è molto apprezzato dai nostri clienti, possiamo affermare che la vendita è aumentata in modo notevole negli ultimi dieci anni – dichiara la portavoce Francesca De Stefani – La domanda sempre crescente, in concomitanza con l'offerta limitata, ha portato a un aumento del prezzo». In un anno, in Europa è addirittura raddoppiato. Ecco perché poi c'è chi ne ha fatto perfino un traffico illegale. Giusto una settimana fa, tre persone sono state arrestate in California per aver smerciato illegalmente il prodotto per un valore di 300mila dollari.

Crescono anche le varietà fra cui scegliere - Una conferma senza cifre arriva anche da Migros, dove «la vendita degli avocado segue il mercato della frutta esotica: da ormai diversi anni è in crescita – ribadisce Luca Corti, responsabile comunicazione e cultura – L’incremento della domanda non ha influito più di tanto sull’andamento dei prezzi e grandi oscillazioni non ve ne sono state. Migros e Migros Ticino hanno poi inserito in assortimento nel tempo alcuni articoli a valore aggiunto, come ad esempio la varietà bio. Quest’ultima ha chiaramente un costo di produzione superiore, che si riflette sul costo di vendita».

Un sandwich a 19 dollari: «Vergogna!» - Uno sproposito ingiustificabile, secondo Tim Gurner, milionario australiano che un mese fa si è guadagnato i titoli di giornale contestando ai millennials l'abitudine di «comprare toast all'avocado per 19 dollari. Poi si lamentano di non potersi permettere una casa. Smettetela di comprare avocado e ne riparliamo». In resto del mondo, però, non è con lui. Rilanciato dalla passione per il Giappone e il sushi, ingrediente principe del guacamole in Messico, si è guadagnato anche ristoranti dedicati, come l'Avocaderia a Brooklyn, The Avocado show ad Amsterdam o l'Avocadino, in arrivo a Milano in settembre.

* (nome noto alla redazione)

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