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CANTONEAdesso il pane si compra in farmacia

30.03.17 - 06:14
Da Chiasso al via un servizio (gratuito) per la consegna a domicilio di pane artigianale, assieme alle medicine. «Spesso la gente non ha tempo di andarlo a comprare»
Adesso il pane si compra in farmacia
Da Chiasso al via un servizio (gratuito) per la consegna a domicilio di pane artigianale, assieme alle medicine. «Spesso la gente non ha tempo di andarlo a comprare»

CHIASSO - A una certa età, diventa perfino alimento principe. Una tazza di latte o di minestra dentro cui affogare il pane, cena frugale di chi non si aspetta più di tanto dalla vita; oppure, giunto oramai sul limitare, vuole solo il meglio e le cose semplici, gli ha insegnato l'esperienza, lo sono più di altre.

La baguette assieme alle aspirine - Nasce dedicata agli anziani l'iniziativa del pane venduto in farmacia; non è ancora partita e già si è allargata a chiunque. Perché «mangiare bene è salute», dice Francesco Agustoni, medico farmacista da 25 anni fra Mendrisio e Chiasso: che, in aprile, allestirà uno scaffale alla farmacia del Corso di Chiasso e comincerà a portarlo nelle case del paese e zone limitrofe, assieme ai medicinali come già fa «da 4 anni con successo. Funziona, abbiamo molte richieste».  

Tutto gratis. E i soldi del conto li anticipo io - Marketing disinibito? Business spregiudicato? Interferenza insolente? Nulla di tutto ciò, giura. Non solo perché la consegna è gratuita e i soldi del conto li anticipa lui, pagando la panetteria Allegra 7 di Morbio Inferiore con cui, dopo un anno di pensieri e lavori, ha avviato una collaborazione; per essere rimborsato a fine mese da chi vorrà approfittare del servizio. 

Te lo lascio nella bucalettere - «Pensate. C'è chi rientra la sera e si accontenta di quel che è rimasto nei negozi dei distributori di benzina. Magari un pane precotto e povero di valori nutrizionali rispetto a quello artigianale. Invece potrebbe trovare qualcosa di meglio nella bucalettere». Vallo a spiegare a un medico, che quel che è uscito dal forno a pietra dietro l'angolo è più buono. Ti risponderà, anzitutto, che è più salutare.

«Avanti, rubatemi l'idea» - Ma stavolta non si tratta di rilanciare da più d'un punto di vista le botteghe, alle quali in un certo senso si trova suo malgrado a fare concorrenza. Agustoni le rimprovera anzi, pronto a tirarsi indietro se vorranno rubare un'idea che «non è un copyright. Semplicemente mancava un servizio. Si parla tanto di affari in difficoltà: perché non escogitare qualcosa di nuovo? Magari associando la vendita a una consulenza da parte di professionisti della salute?».

Nessuna concorrenza alle botteghe - Non se l'abbiano a male i negozi di paese, dunque: l'intento è fare del bene alla gente, non del male a loro. «L'intuizione è venuta ormai un anno fa, pensando agli anziani che fanno fatica a uscire di casa. Si è raffinata con il tempo, estendendosi potenzialmente a tutti i consumatori. Oggi il pane non è semplice cibo. È quasi nutraceutico, terapeutico. Importante non solo dal punto di vista nutrizionale ma curativo».

A ciascuno il suo pane: «Pronti a dare consigli» - Per questo «forniremo, su richiesta, anche consigli sulla tipologia di pane più adatto a ciascuna persona, che non necessariamente deve fermarsi davanti a quello bianco. Spesso si sceglie per consuetudine, magari sbagliando. Ogni farina ha un indice glicemico diverso. Chi ha problemi intestinali dovrebbe preferirlo ricco di fibre. Il pane non è un farmaco, sia chiaro, ma se è corretto e buono può aiutare a stare bene. Perché non educare la gente?».

Cento persone interessate - Target ipotizzato, «fra le 60 e le 100 persone. Da un'indagine molto semplice, svolta con la clientela della farmacia, è emerso che tante potrebbero avere un interesse. Noi prenderemo gli ordini, li gireremo al panificio di Morbio che ci consegnerà il pane il mattino presto. Il nostro fattorino lo distribuirà, senza rincari, agli indirizzi interessati».

Uno scaffale anche in farmacia - Chiasso, Morbio, Vacallo, i paesi limitrofi: «Vedremo dove si concentrerà la domanda. Un po' ne terremo anche in farmacia, più per pubblicizzare il servizio che altro. Partiamo con un test, fra sei mesi tireremo le somme. Se funzionerà, potremo allargarci ad altri prodotti, magari i pasti caldi, e coinvolgere altri enti. Oppure rinunciare, tirarci indietro e lasciare il posto ai professionisti, se a noi vorrà subentrare chi ha più titolo». 

Pronti a tirarci indietro - Fra tanto entusiasmo e un profluvio di idee al confine fra servizio e business, un po' di paura residua. «Speriamo di non essere fraintesi. Il nostro intento è creare del valore aggiunto. È solo un'idea: chi vuole la sviluppi, la faccia sua. Quel che è certo è che da un concetto di puro commercio bisogna passare a un concetto di servizio. Migros non fa nulla del genere. Non è una critica, ognuno fa il suo mestiere e il suo interesse. Ma chi sceglie la professione del panettiere, cioè una vita fatta di sacrifici, è bene si ingegni. Il mio vuol essere uno spunto, non un'intrusione». 

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COMMENTI
 

elvetico 7 anni fa su tio
Io invece vado dal panettiere che fa il suo mestiere e spero che non gli venga in mente di vendere medicinali ! Già abbiamo La Posta che vende ciò che non dovrebbe e che possibilmente cerca di chiudere sportelli e di insediarsi nei negozi, ora ci si mettono pure le farmacie a far commercio di pane ? A quando anche la vendita di verdure e bistecche e magari anche di canotte, slip e calzini ? Ma par piasé !

moma 7 anni fa su tio
Ho letto bene bene bene. Siamo onesti, va bene gli anziani e cose di questo genere, ma sotto sotto c'è anche tanto tanto businnes e non proprio legittimo. D'altronde, oggi è tutto cosi, businnes, profitto, guadagni, soldi a palate e via dicendo. Totò diceva, ma ma ma ma mi faccia il piacere.

miba 7 anni fa su tio
Se i criteri d'igiene collimano con quelli di una farmacia non vedo dov'è il problema
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