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SVIZZERANoi che amiamo pagare cash: più di ogni altro al mondo

15.01.17 - 20:15
Svizzera come nessuno: e i 9.300 franchi a disposizione di ciascun cittadino si guadagnano i titoli del Wall Street Journal
Noi che amiamo pagare cash: più di ogni altro al mondo
Svizzera come nessuno: e i 9.300 franchi a disposizione di ciascun cittadino si guadagnano i titoli del Wall Street Journal

LUGANO - Pregio, difetto o semplice rilievo statistico, è arrivato addirittura sulle colonne del Wall Street Journal: che, mentre aspira a mettere ordine nel mondo, racconta di come gli svizzeri siano i più affezionati di tutti ai contanti.

Il Giappone ci fa un baffo - Capaci di pagare cash anche l'acquisto importante di un'auto, per esempio; refrattari a sostituire le banconote con le carte o più generiche transazioni elettroniche. Il quotidiano porta a riprova dati ufficiali della Banca dei regolamenti internazionali, sede a Basilea: e importi di moneta circolante procapite di cui nessun Paese regge il confronto. Quasi 9.300 franchi a testa, 9.214 dollari nella classifica che vede primeggiare la Confederazione elvetica davanti a un Giappone che, in posizione numero due, si trova a buon diritto comunque in imbarazzo con i suoi 6.739 dollari appena, pari a circa 2.500 franchi in meno. Poi Hong Kong, 6.550 dollari; quinta l'area euro, 3.571, il 38% solo della quota svizzera. 

Soglia massima di spesa: 100.000 franchi - Una tendenza a "toccar con mano" alla quale contribuirebbe anche la sostanziale assenza di una soglia massima - codificata per legge contro evasione e riciclaggio di denaro sporco - oltre la quale il saldo in contanti sia vietato. Mille euro in Portogallo o Francia, come già in Italia prima che il limite fosse elevato a 3mila; Grecia 1.500, Spagna 2.500. Qui invece il tetto è di 100mila franchi, pena il cosiddetto e semplice obbligo di diligenza. «Molto alto, anche per la Svizzera», ha segnalato lo scorso dicembre la Task force finanziaria (Fatf) con base a Parigi: alludendo al rischio di finire su una blacklist dedicata, a fronte – peraltro – di nazioni come la Germania dove non esiste vincolo alcuno.

Un Paese di "sane" abitudini contadine - Ma il territorio è «relativamente sicuro», in prevalenza rurale e fatto di intese «faccia a faccia», rimarca il Wsj a giustificare quella che, agli occhi profani, pare soltanto un'ambigua anomalia. In incremento, non per caso, anche la circolazione di banconote di grossa taglia: 45,5 miliardi di franchi in ottobre, +6% rispetto al 2015, confermano i resoconti Bns. 

Ma le carte crescono - Una cosa, eppure, resta fuor di dubbio: il numero di carte di credito a disposizione in Svizzera si allarga di giorno in giorno. Sono 6.336.361 oggi; erano 6.169.056 dodici mesi fa. In incremento più marcato quelle con opzione contactless (5.660.115 contro 5.007.050); crescono anche i bancomat (10.497.078; 10.086.938 un anno fa), il traffico più genericamente e-money e gli sportelli Atm (7.027 contro 6.952).

Solo 94 franchi a transazione - Non tutto ciò, beninteso, si traduce in un aumento generalizzato del settore. Per esempio, diminuisce l'importo medio di ogni transazione: 94 franchi invece di 104, per un complessivo di 1.699 milioni di franchi spesi nell'ultimo mese su suolo elvetico (168 milioni in più rispetto a un anno fa) e 18.088.000 operazioni mensili circa (erano 14.729.000). Quelle online sono state 4.347.000, in negozio 13.741.000. Significativo anche l'utilizzo all'estero, specie grazie all'ecommerce: 13.344.000 operazioni in negozio e 6.386.000 online.

Eppur qualcosa si muove - Siamo onesti, dunque. Dai livelli raggiunti da tempo negli Usa, dove si porge la tessera anche per pagare un modesto caffè al banco, continuiamo a essere ben lontani: noi come gli altri in Europa. Ma sarebbe altrettanto bugiardo affermare che la Svizzera snobbi con tanta forza i pagamenti alternativi ai contanti, giura Marzio Grassi, responsabile della sede della Svizzera italiana di Raiffeisen. «La tendenza all'utilizzo di carte di credito o Maesto è in aumento. Fino a qualche anno fa molti negozi non erano dotati neppure di lettore automatico, oggi ce l'hanno ormai tutti». Certo il fatto che a livello normativo non esistano limiti di spesa oltre i quali il pagamento cash sia proibito favorisce qualche resistenza ulteriore. «Ma le banche non restano comunque indifferenti davanti a cifre importanti, che vengono sottoposte a verifica». 

Io la tessera proprio no - E c'è anche chi dei contanti non può proprio fare a meno, in senso letterale: è la  popolazione elvetica che non possiede alcun tipo di carta di credito, il 38,7% secondo l'ultimo dato dell'Ufficio federale di statistica, raccolto nel 2015. Si tratta per la maggior parte di persone con più di 65 anni (59,9%), con formazione base (scuola dell'obbligo, 51%) e reddito inferiore a 34.656 franchi (56,5%).

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