Cerca e trova immobili

CANTONEAziende a rischio cyber-ricatto: «Rivuoi il tuo posto online? Paga»

15.11.16 - 06:35
È il nuovo fenomeno dell'estorsione sul web: nella prima metà 2016 i casi sono «notevolmente aumentati». Allora perché i nostri imprenditori boicottano i corsi di auto-difesa?
Aziende a rischio cyber-ricatto: «Rivuoi il tuo posto online? Paga»
È il nuovo fenomeno dell'estorsione sul web: nella prima metà 2016 i casi sono «notevolmente aumentati». Allora perché i nostri imprenditori boicottano i corsi di auto-difesa?

BELLINZONA - Non è un pourparler, una maniera per fare sterile allarmismo. Lo giurano le cifre: e le oltre 6mila combinazioni e-mail/password violate nei primi sei mesi del 2016, i 2.343 casi di phishing registrati. Tanti quanti ormai l'intero 2015, quando - ed erano già molti - furono 2.500. Reati, ma anche costi importanti per le aziende elvetiche, visto che gli hacker, stavolta, non si limitano a fare spionaggio: ma sempre più spesso, e semplicemente, rubano dati per domandare un riscatto.

O i soldi o smetti di esistere sul web - È il fenomeno della cyber estorsione, che cresce a velocità impressionante. Secondo l'ultimo rapporto Melani, centrale per la sicurezza incaricata di monitorare la situazione, nella prima metà di quest'anno il numero è «notevolmente aumentato». Dati crittografati con i trojan o server sovraccaricati, cui segue la richiesta di denaro: «Nel mirino degli hacker finiscono dati sensibili o sistemi così importanti per un privato o un’azienda che si è disposti a pagare per riottenere l’accesso», spiegano gli autori dello studio. Perché davanti al furto rendono le armi anche gli esperti: «Non c'è nulla da fare: o si paga o si perde tutto», riflette Cristina Giotto di Ated Ticino. E allora perché alle nostre aziende difendersi sembra non interessare?

La prevenzione è l'unica soluzione - Difficile accettare che un evento a costo peraltro modesto, 100 franchi al massimo per un pomeriggio all'auditorium della Banca Stato di Bellinzona, due docenti e tre moduli d'apprendimento, sia stato boicottato dagli imprenditori. Tanto più là dove la prevenzione si dimostra essere l'unica soluzione. Si sarebbe dovuto tenere giovedì scorso, fra le 14 e le 18: è stato annullato per carenza di adesioni. Eppure gli organizzatori erano convinti del successo: «Sono aumentati i casi critici, ma anche la consapevolezza dei manager ai quali ci rivolgiamo. È la stagione giusta», diceva Alberto Redi di Security Lab. 

Perché entrare in casa mia? - Ricredersi? Correggere il tiro, piuttosto. La risposta negativa risulta in fondo così contraddittoria, a fronte delle iscrizioni ricevute invece per i due corsi analoghi del 22 e 29 novembre con costi fino a 1.900 franchi, che interrogarsi sulle cause è ancor più doveroso. «Forse la mancanza di tempo? - ipotizza Giotto - Il Ticino è fatto di aziende medio-piccole, dove il titolare spesso è anche il venditore, il responsabile commerciale. Abbiamo sbagliato noi? Raccogliamo l'input», fa mea culpa. Ma il sospetto resta un altro. Che scarseggi la coscienza di essere a rischio. «La famosa alfabetizzazione informatica. Non c'è cultura sufficiente. Purtroppo il Ticino tende a considerarsi al sicuro, o non abbastanza attraente. "Che interesse potrebbero mai avere a entrare in casa mia", si domanda. E non si rende conto che, nel momento in cui va in rete, è collegato con il mondo». 

 

 

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
COMMENTI
 
NOTIZIE PIÙ LETTE