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Per il ceo Martin C. Rusterholz,l'ecommerce è stato troppo a lungo trascurato. Ma per i negozi reali non è la fine: il cliente vuole entrambe le cose e va attirato negli store
ZURIGO - È il tempo dell'online, degli acquisti comodi da casa. Dunque, e non è un gioco di parole, non c'è tempo da perdere. Lo sa bene Martin C. Rusterholz, ceo di Media Markt Svizzera dopo Karsten Sommer. In carica da agosto, ha dovuto rimboccarsi le maniche in tutta fretta: perché il gruppo perde e l'avanzata dell'ecommerce non è un'alibi. È, al contrario, uno sprone, un monito a correggere la direzione: perché non è vero, giura, che lo shopping su internet ucciderà i grandi marchi e che gli store reali possono solo stare a guardare, aspettando la fine. A patto di sapersi adeguare a un mondo che cambia: e usa modi nuovi per gli acquisti, senza per questo abbandonare i vecchi. «A Media Markt Svizzera i canali online in passato sono stati trascurati – dice – Ora dobbiamo investire in misura significativa».
E chi preferisce comprare in negozio?
«Non investiamo solo online, ma anche offline. Apriremo altri negozi, per esempio ad Aarau in ottobre. A volte il cliente vuole lo shopping online, a volte vuole andare negli store. Dobbiamo imparare a rifuggire dall'"o o"».
Difficile competere con Amazon o Digitec?
«Non mi interessano gli altri. È fondamentale pensare a ciò che noi possiamo fare meglio. Offriremo nuovi servizi, in futuro. La prossima settimana presenteremo il primo robot al dettaglio a Sihlcity».
In futuro le macchine sostituiranno i dipendenti?
«No. Il robot è solo un tentativo di rendere l'esperienza di shopping più emotiva. È la tecnologia che si fonde con l'uomo. Se arriveranno altri robot, non abbiamo ancora deciso».
Che cosa «rende l'esperienza commerciale più emotiva»?
«L'idea è quella di invitare i clienti. L'emozionalizzazione avviene principalmente sul prodotto. Cerchiamo di offrire un'esperienza speciale, per esempio attraverso show cooking».
