SVIZZERAI soldi ci fanno un baffo: vogliamo più responsabilità

LUGANO - Sono giovani, carichi di aspettative e voglia di vivere il mondo al più presto. Per questo, terminate le medie e con le idee ancora confuse, finiscono talvolta per scegliere un apprendistato che non incarna i propri interessi più sinceri, ma garantisce ottime promesse di salario. Vedi edilizia, dove da tempo si lamenta la presenza di ragazzi sempre meno motivati, sempre più attratti dal soldo. «È vero, nella mia classe quasi tutti lo facevano per quello», ammetteva solo qualche giorno fa a 20minuti/tio.ch Matteo Guerini, il muratore più bravo del Ticino per media scolastica. 

Attenti, però, a fare di tutta l'erba un fascio. C'è chi va controcorrente e non guarda allo stipendio; né si accontenta, anzi compiace, di cimentarsi in mansioni che siano le meno impegnative possibili. Vuole anzi incarichi di responsabilità, per dimostrare – agli altri sì, ma anche a se stesso – di essere in grado. I tremila intervistati da Great Place to Work sono concordi nell'affermare che vale di più imparare che guadagnare. Al punto che sono pronti a sacrificare la paga in cambio di un coinvolgimento nelle decisioni aziendali, fin dove possibile. Vogliono essere “usati” nel pieno delle loro possibilità e non si curano del fatto che l'etichetta di apprendista implica un divario salariale alla fine del mese con i colleghi più titolati. Per tre quarti di loro, anzi, è solo «giusto». 

Quali sono, a questo punto, i datori di lavoro in grado di soddisfare i desideri dei giovani virtuosi? Nella classifica Great Place to Start, i migliori posti per cominciare sono Login, per il commercio; poi Allianz, la Banca cantonale grigionese, Lidl e 100pro!. Chi c'è stato, lo rifarebbe e li consiglia agli altri. Desidera restare; altrimenti, è lui a scegliere di andarsene.