La vicenda è legata alle accuse di «illecito reclutamento di clienti» e «riciclaggio aggravato del provento di fronde fiscale» che i magistrati francesi hanno formulato contro il gruppo
PARIGI - UBS Francia è stata rinviata a giudizio per mobbing nei confronti di due dipendenti. La vicenda è legata alle accuse di «illecito reclutamento di clienti» e «riciclaggio aggravato del provento di fronde fiscale» che i magistrati francesi hanno formulato contro il gruppo e suoi alti responsabili in Svizzera e Francia.
I due dipendenti, Nicolas Forissier, ex responsabile dell'audit interno di UBS Francia, e Stéphanie Gibaud, incaricata del marketing degli eventi, avevano infatti contribuito a denunciare le pratiche della banca che hanno poi dato avvio all'inchiesta.
Dopo dopo le prime rivelazioni, le mansioni di Stéphanie Gibaud, assunta nel 1999, sono state ridotte a «compiti subalterni amministrativi», scrive il giudice istruttore nell'ordinanza di rinvio a giudizio, stando a una fonte informata. Nel 2012 è stata licenziata per motivi economici.
A Nicolas Forissier è stato ridotto in maniera significativa il bonus, è stata negata una promozione ed è stato escluso da un piano di salvaguardia dei posti di lavoro. Nel 2009 è stato licenziato per errore grave. «La verità inizia a venire a galla. Il mio licenziamento era abusivo e ho subito mobbing con conseguenze pesanti per la mia salute», ha detto l'ex quadro all'AFP.
In marzo UBS è stata rinviata a giudizio in Francia con l'accusa di aver instaurato un vasto sistema di frode fiscale. Secondo gli inquirenti, fra il 2004 e il 2012 la banca ha messo in atto un meccanismo volto a incitare facoltosi clienti francesi ad aprire conti in Svizzera all'insaputa del fisco del loro paese. Per nascondere il movimento illecito di capitali tra i due Paesi la banca avrebbe instaurato una doppia contabilità.
UBS ha sempre respinto le accuse.