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STATI UNITIWonder Woman non basta, l'estate del box-office è un disastro

27.08.17 - 14:30
Almeno negli States, la gente ne ha le tasche piene dei supereroi? Forse, secondo gli analisti: «Ma Hollywood ne ha bisogno sono la sua rete di sicurezza»
WB
Wonder Woman non basta, l'estate del box-office è un disastro
Almeno negli States, la gente ne ha le tasche piene dei supereroi? Forse, secondo gli analisti: «Ma Hollywood ne ha bisogno sono la sua rete di sicurezza»

LOS ANGELES - Settembre è alle porte e con l'inizio delle scuole si chiude anche la stagione estiva dei cinema che, almeno per quanto riguarda gli States, pare sia proprio stata disastrosa. Con un totale di 3,8 miliardi di dollari l'estate 2017 per ricavi è almeno del 15% inferiore a quella precedente e si appresta a diventare la peggiore di sempre. 

Ma il vero aspetto preoccupante, se non terrificante, è il calo di spettatori (almeno degli Usa) a circa il 52% dell'anno scorso. E questo malgrado film forti come "Wonder Woman", il seguito de "I Guardiani della galassia" e il nuovo "Spiderman". 

Supergioie e superdolori - Come avrete notato è tutta roba di supereroi, non staranno forse un po' stancando? Forse, ma stando agli esperti attualmente è l'unica cosa che tiene in piedi Hollywood. Il Guardian la chiama «una pericolosa sovradipendenza» indicando che, entro il 2019, sul grande schermo saranno sbarcati qualcosa come 25 supereroi impegnati in film singoli o in ensemble.

Quell'anno, spiegano gli analisti di IHS Markit: «Si raggiungerà il picco per quanto riguarda i supereroi», lì si vedrà se potranno restare duraturi, «oggi come oggi, fungono da vera e propria "rete di sicurezza" per tutto il settore, non se ne può fare a meno».

Sequelite acuta - Altra abitudine del cinema americano, quella dei seguiti o dei remake, ha regnato durante il 2017 con una 40 di pellicole in tutto (circa una alla settimana). I risultati però non sempre sono stati all'altezza delle attese. «Dopo ogni nuova iterazione un marchio perde dal 10 al 15%», spiegano gli analisti, «un'erosione che però spesso viene recuperata grazie al mercato internazionale».

Ci aspetta un imminente cambio di tendenza? Secondo gli esperti è un no: «malgrado l'estate disastrosa l'annata resta sottotono (-5%) ma non in maniera preoccupante, non è abbastanza da far suonare  un campanello d'allarme».

 

 

 

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