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CINAGeely, +128% nel primo semestre

16.08.17 - 11:08
La casa cinese che controlla il marchio Volvo potrebbe essere l'autrice dell'offerta per il controllo del gruppo Fiat Chrysler Automobiles
Archivio Keystone
Geely, +128% nel primo semestre
La casa cinese che controlla il marchio Volvo potrebbe essere l'autrice dell'offerta per il controllo del gruppo Fiat Chrysler Automobiles

PECHINO - Geely Automobile Holdings, la casa cinese che controlla il marchio Volvo e che alcune indiscrezioni indicano come l'autrice dell'offerta per il controllo del gruppo Fiat Chrysler Automobiles (Fca), ha chiuso il primo semestre con utili netti in rialzo del 128%, a 4,34 miliardi di yuan (circa 630 milioni di franchi), su ricavi per 39,4 miliardi (+118%) grazie al miglioramento di design e qualità tecnologica dei prodotti.

La consegna di veicoli è aumentata dell'89%, a 530.627 unità, oltre la media nazionale di appena l'1,6%. Soltanto a luglio, la compagnia basata nello Zhejiang e controllata dal miliardario Li Shufu ha avuto un balzo dell'88% delle vendite, tale da contribuire a rivedere al rialzo del 10% il target di vendita sull'intero 2017 a 1,1 milioni di unità.

Analisti vedono il possibile interesse cinese sul gruppo - «Riteniamo che i cinesi possano essere interessati a FCA per la tecnologia, il marchio e la rete di vendita globale». Lo affermano gli analisti di Equita commentando le voci per ora non smentite di un interesse di un player cinese sulle attività di Fiat Chrysler Automobiles, aggiungendo che per stabilire il valore dell'eventuale offerta bisognerebbe capire se possa comprendere anche Alfa Romeo e Maserati.

«Non escludiamo che Trump possa rappresentare un ostacolo politico: i sindacati italiani hanno già espresso la loro preoccupazione, ma riteniamo che il loro peso sia inferiore al passato», spiega l'analista Gianmarco Bonacina, ribadendo che «a prescindere dalla concretezza di potenziali offerte, la notizia riaccende l'appeal speculativo» magari accelerando le decisioni di altri potenzialmente interessati come forse Volkswagen. «Comunque riteniamo improbabile possa concretizzarsi prima che finisca l'indagine Epa (l'agenzia americana per la protezione dell'ambiente) sui motori diesel negli Usa, forse entro fine anno».

Gli analisti di Banca Imi definiscono «ragionevole un interesse dei costruttori asiatici per acquisire una parte di Fca» mentre anche Mediobanca vede «difficile che una proprietà cinese del terzo produttore statunitense di auto possa essere ben accolta dall'attuale amministrazione Usa, che potrebbe quindi esercitare pressione su General Motors perché torni al tavolo della trattativa» per un'eventuale fusione.
 
 

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