Le autorità di Pechino respingono le accuse e le illazioni sulla tempistica "sospetta"
PECHINO - La Cina difende deposito e via libera provvisorio dei marchi presentati da Ivanka Trump e dalla sua società, in base al fatto che le richieste sono state gestite nel rispetto delle norme: lo ha detto il portavoce del ministero degli Esteri Lu Kang, secondo cui le leggi in Cina danno «uguale protezione anche ai marchi stranieri».
Tre dei 5 marchi nel mirino, autorizzati da quando Donald Trump è alla Casa Bianca, sono stati validati il 6 aprile, giorno in cui la figlia del tycoon era a cena con l'omologo cinese Xi Jinping a Mar-a-Lago, nell'ambito del primo summit tra leader.
Sulla tempistica, Lu ha osservato che «ci sono forse alcuni media che guardano alla pubblicità di alcuni gossip insinuando a segreti non rivelati. Posso dire che non ci riusciranno».
Ivanka Trump Marks LLC ha registrato finora 16 marchi in Cina e altri 30 sono pendenti, secondo il Trademark Office, relativi a oggetti e servizi che vanno da cosmetica a borse di pelle e abiti e scarpe, dalle spa ai servizi di bellezza.
Sul ruolo di Ivanka Trump nelle relazioni bilaterali, Lu ha replicato che «pensiamo sempre molto bene di chi è impegnato a promuovere l'amicizia e la cooperazione tra Cina e Usa, a prescindere che venga dal governo o dalla società, noi apprezziamo questi sforzi».