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Il gruppo svizzero avrebbe stretto accordi con gruppi armati sottoposti a sanzioni per continuare a lavorare
ZURIGO - LafargeHolcim ammette di aver commesso considerevoli errori nel suo sito in Siria. Questo dopo che erano emersi possibili accordi raggiunti tra collaboratori di Lafarge e gruppi armati, alcuni sottoposti a sanzioni, per fare in modo che il cementificio potesse continuare a lavorare nonostante la guerra.
«Dal punto di vista attuale ci rendiamo conto che le misure per proseguire l'esercizio dello stabilimento non erano accettabili», scrive il gruppo in un comunicato. Un'inchiesta interna è giunta alla conclusione che nel 2013 e 2014 (prima quindi della fusione con la svizzera Holcim, avvenuta nel 2015) la filiale locale di Lafarge ha versato denaro a terzi affinché venissero raggiunti accordi con i gruppi armati che controllavano la regione in cui si trovava il cementificio di Jalabiya, nel nord del paese.
Il sito fu infine evacuato nel 2014. Nel frattempo sono state adottate misure per migliorare la compliance, afferma LafargeHolcim nella nota.
