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GIAPPONEArriva l'app che misura la pausa pipì

26.02.17 - 10:37
Dal primo marzo sarà realtà in un'azienda nipponica. «Solo per aiutare a trovare la toilette libera», si giustificano i vertici
Arriva l'app che misura la pausa pipì
Dal primo marzo sarà realtà in un'azienda nipponica. «Solo per aiutare a trovare la toilette libera», si giustificano i vertici

TOKYO - Contraddizioni di un Giappone che ora sta in ufficio fino a che cala la notte, ora vuole allungare il week end a tre giorni; ora pone tetti alle ore di straordinario, ora ai minuti dedicati alla toilette. Un'app è stata addirittura studiata ad hoc: per misurare il tempo in cui un dipendente resta in bagno.

La compagnia Kddi è pronta a lanciarla. Da mercoledì, primo marzo, i lavoratori non potranno superare la mezz'ora di pausa pipì, pena una segnalazione automatica al superiore. I sensori installati sulle porte, in realtà, pare abbiano uno scopo differente: aiutare la gente a trovare un servizio igienico libero, così da ridurre l'attesa a beneficio della persona e anche della produzione.

Ma la deriva era inevitabile, benché il pretesto utilizzato per giustificarne l'introduzione si mostri benevolo. Scongiurare malori e interventi tardivi: ecco perché le soste troppo lunghe verranno comunicate immediatamente a chi di dovere. Daisuke Maruo, portavoce aziendale, ammette che si tratta di una maniera per rendere più e meglio operativi gli impiegati. «Le persone spesso perdono tempo alla ricerca di un bagno libero tra un piano e l'altro, sono costrette ad aspettare che si liberi una toilette. Riteniamo che questo servizio possa aiutare a ridurre le perdite di tempo». Smentisce che si tratti di un sistema di controllo e un deterrente ad allontanarsi dalla postazione. Se però avrà anche questo effetto, vietato sorprendersi. 

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