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SVIZZERAUtile in calo per Raiffeisen

24.02.17 - 07:42
La terza banca svizzera ha fatto registrare un utile netto di 754,1 milioni di franchi, pari a una flessione del 6,6%
Utile in calo per Raiffeisen
La terza banca svizzera ha fatto registrare un utile netto di 754,1 milioni di franchi, pari a una flessione del 6,6%

SAN GALLO - Risultato in calo per Raiffeisen lo scorso anno: il numero tre del settore bancario in Svizzera ha chiuso il 2016 con un utile di 754,1 milioni di franchi, pari a una flessione del 6,6%. In diminuzione anche il patrimonio gestito, ridottosi del 2,9% a 202,8 miliardi.

In una nota odierna, la banca ricorda che malgrado il calo, l'utile registrato rimane comunque il terzo più elevato nella sua storia.

Il risultato d'esercizio è sceso da parte sua del 9,4%, ovvero di 88,7 milioni di franchi a 854,7 milioni. I motivi risiedono soprattutto nei maggiori costi d'esercizio a seguito degli investimenti nell'infrastruttura, degli accresciuti oneri in ambito normativo e di una rettifica di valore, pari a 69 milioni, sulla partecipazione nel gruppo zurighese specializzato in prodotti d'investimento strutturati Leonteq.

Raiffeisen definisce tuttavia la performance dell'esercizio 2016 "soddisfacente", anche perché è stata osservata una crescita in tutte le voci di ricavo. Grazie alla vendita della società di gestione patrimoniale Vescore, sono stati realizzati ricavi straordinari pari a 64 milioni di franchi. Quelli d'esercizio sono da parte loro aumentati del 2,7% a 3,1 miliardi.

Nel dettaglio, le operazioni su interessi, con una quota di circa il 72% dei ricavi d'esercizio, ovvero 2,2 miliardi, rimangono la principale fonte di proventi. La crescita nello scorso esercizio è stata del 2%, pari a 42,7 milioni. Un incremento netto dell'8,9%, ossia 18,6 milioni, è stato registrato anche dalle attività di negoziazione, mentre il risultato da operazioni su commissione e da prestazioni di servizio è aumentato "solo" dello 0,9%, cioè di 4,1 milioni, si legge nel comunicato.

Depositi clientela e crediti ipotecari in aumento

I depositi della clientela hanno registrato nel periodo in rassegna un incremento di 8,0 miliardi di franchi. La costante crescita dell'afflusso di fondi della clientela, pari al 5,3% (nell'esercizio precedente +6,2%), ha interessato in egual misura tutte le regioni della Svizzera.

Nonostante il positivo afflusso netto di nuovi fondi, il patrimonio gestito si è ridotto poiché la diminuzione di 14 miliardi, generata dalla vendita in settembre di Vescore, non ha potuto essere completamente compensata.

Nel 2016 i crediti ipotecari sono aumentati del 4,3% (+6,8 miliardi di franchi) attestandosi a 165,4 miliardi. A titolo di paragone, il mercato ipotecario svizzero è cresciuto del 2,6%. La quota di mercato di Raiffeisen ammonta ora al 17,2%. Le operazioni di credito complessivamente hanno generato una perdita di 15,9 milioni di franchi, ovvero "solo" lo 0,01% dei prestiti alla clientela.

"Non operiamo su mercati speculativi, siamo tra le banche più sicure della Svizzera e ci distinguiamo per la nostra particolare vicinanza alla clientela", ha dichiarato Patrik Gisel, presidente della direzione di Raiffeisen, citato nella nota.

La banca voleva introdurre un allentamento per le concessioni di ipoteche per famiglie di ceto medio, il cui reddito non soddisfa i criteri in vigore, ma l'Autorità federale di vigilanza dei mercati finanziari (FINMA) aveva espresso dubbi in proposito e Raiffeisen ha rinunciato al progetto. "Lo abbiamo dovuto accettare", ha spiegato Gisel ai media. In casi eccezionali queste erogazioni flessibili sono tuttavia possibili.

Vendita Vescore, controversia USA

A caratterizzare l'esercizio 2016 vi è stata la vendita della società di gestione patrimoniale Vescore alla banca privata Vontobel, di cui non era stato reso noto il prezzo della transazione, ma anche la soluzione raggiunta il 23 dicembre con il Dipartimento di giustizia statunitense. L'intesa ha messo fine al contenzioso fiscale negli Stati Uniti con un accordo che non prevede penalità per Raiffeisen. Il 31 dicembre 2014 la banca si era inserita nella categoria 3 del programma americano, quella riservata agli istituti che ritenevano di non avere violato il diritto fiscale degli Usa.

L'anno scorso è stato anche l'anno della riorganizzazione di Notenstein La Roche. La banca privata affiliata a Raiffeisen è riuscita a incrementare leggermente i suoi ricavi d'esercizio fissatisi a 176,5 milioni di franchi (+4,5 milioni) apportando al risultato del Gruppo un contributo agli utili pari a 17,6 milioni. In futuro i servizi di Notenstien La Roche e quelli di Raiffeisen saranno ulteriormente armonizzati, si legge nella nota.

2017: digitalizzazione e cauto ottimismo

Per l'anno in corso sono previsti il radicamento a livello locale delle Banche Raiffeisen nel mondo digitale, nonché "un workplace digitale per i collaboratori".

Il gruppo l'anno scorso ha chiuso una quarantina di filiali in Svizzera e ne conta attualmente ancora 270 presenti in 955 località. Uno dei motivi è proprio da ricercare nella digitalizzazione dei processi.

A livello finanziario, nonostante la persistente complessità delle condizioni quadro economiche, per il 2017 Raiffeisen prevede una crescita dei ricavi leggermente maggiore. Nelle operazioni su interessi la banca si attende invece un aumento lievemente più ridotto dei prestiti alla clientela e dei fondi in gestione. Nel complesso, l'istituto di credito prevede un risultato operativo più elevato rispetto all'esercizio precedente. "Il Gruppo Raiffeisen guarda al futuro con cauto ottimismo".

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