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MONDOContinua la crescita del commercio delle armi

20.02.17 - 16:46
Cinque Paesi produttori-esportatori - Stati Uniti, Russia, Cina, Francia e Germania - insieme coprono il 74% del totale del volume d'affari
Continua la crescita del commercio delle armi
Cinque Paesi produttori-esportatori - Stati Uniti, Russia, Cina, Francia e Germania - insieme coprono il 74% del totale del volume d'affari

STOCCOLMA - Negli ultimi cinque anni il commercio globale delle armi è stabilmente in crescita, soprattutto in direzione di India e del Medio Oriente, con una rosa di cinque Paesi produttori-esportatori - Stati Uniti, Russia, Cina, Francia e Germania - che insieme coprono il 74% del totale del volume d'affari.

Lo rivela uno studio pubblicato sul sito del think-tank svedese Stockholm International Peace Research Institute (Sipri).

Nella rosa dei maggiori esportatori, gli Stati Uniti fanno ancora la parte del leone (+21% nell'ultimo quinquennio), con un terzo del totale, oltre 100 Paesi riforniti e metà del volume del commercio verso il solo Medio Oriente. Segue la Russia con il 23% del totale planetario, il 70% delle cui armi esportate vanno verso quattro Paesi: India, Vietnam, Cina e Algeria. La quota della Cina, al terzo posto, in cinque anni è cresciuta dal 3,8% al 6,2%, seguita da Francia (6%) e Germania (5,6%).

Secondo il Sipri, nel quinquennio 2012-16 il commercio di armi è aumentato del 7,7% verso Asia e Oceania, che insieme ne assorbono il 43%, con l'India largamente avanti su tutti gli altri Paesi importatori, con il 13% del totale, superiore al vicino Pakistan e anche alla Cina, con un aumento del 43% rispetto al quinquennio 2007-11. Mentre la Cina ormai produce da sé gran parte dell'armamento della sua difesa, l'India dipende ancora quasi del tutto dall'import da Russia, Usa, Paesi europei, Israele e Corea del Sud.

Seguono, nella classifica degli importatori, l'Arabia Saudita (+212%) e il Qatar (+245%). Complessivamente, l'importazione di armi è cresciuta dell'86% verso il Medio Oriente, che da solo ha assorbito il 29% del volume totale. Secondo Pieter Wezman, uno dei principali ricercatori del Sipri, «malgrado i prezzi bassi del petrolio, i Paesi della regione (mediorientale) hanno continuato ad aumentare nel 2016 l'ordine di armi, nella percezione che siano lo strumento cruciale nell'affrontare conflitti e tensioni regionali».

In aumento anche l'export verso il sud-est asiatico (+6,2%), con un balzo in avanti del Vietnam, che da 29mo è diventato il 10mo Paese importatore del mondo (+202%).

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