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CINA/STATI UNITIAdesso i cinesi vogliono chiamarsi Ivanka

20.02.17 - 18:00
Sessantacinque le aziende che avrebbero già depositato istanza per utilizzare il nome della figlia di Trump come brand
Adesso i cinesi vogliono chiamarsi Ivanka
Sessantacinque le aziende che avrebbero già depositato istanza per utilizzare il nome della figlia di Trump come brand

PECHINO - Se è vero che i cinesi sono bravi a fiutare gli affari, allora Ivanka Trump può dormire sonno tranquilli. Perché la verità non sta nel boicottaggio ricevuto a ridosso delle elezioni del padre, ma nell'apprezzamento che ha portato qualche giorno fa uno dei profumi da lei venduti a diventare best seller su Amazon.com.

Insomma, al di là delle antipatie - legate in verità più al cognome - che possono penalizzarla, è più forte il nome, che già di per sé è un business: tanto che «almeno 65 imprese» hanno chiesto l'autorizzazione a utilizzarlo come proprio brand.

Dall'alcol alla carta da parati o gli integratori per perdere peso: tutti vogliono Ivanka. Secondo il South China Morning Post, le compagnie locali sono pazze di lei e fanno a gara per "accaparrarsela". Produttrici di cosmetici in primis: una decina quelle interessate. Fra le più curiose, una compagnia che commercia assorbenti: già una settimana dopo il responso delle urne aveva presentato domanda.

Al momento, le istanze sono ancora tutte in corso di elaborazione. Non è escluso che qualcuno possa ricevere realmente la concessione dei diritti. 

 

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