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COREA DEL SUDMontagne russe di Samsung dopo l'arresto di Lee

17.02.17 - 21:40
Alla Borsa di Seul il titolo ha dapprima sofferto e in seguito recuperato
Montagne russe di Samsung dopo l'arresto di Lee
Alla Borsa di Seul il titolo ha dapprima sofferto e in seguito recuperato

SEUL - Pochi in Corea del Sud pensavano che potesse accadere: l'arresto per corruzione di Lee Jae-yong, vice presidente di Samsung Electronics ed erede della famiglia fondatrice, è un'altra forte scossa agli assetti istituzionali ed economici della Corea del Sud, dai riflessi imprevedibili.

La mossa decisa nelle prime ore del mattino dalla Corte distrettuale centrale di Seul farà sentire i suoi effetti anche sul destino della presidente della Repubblica Park Geun-hye, sotto impeachment davanti alla Corte costituzionale con l'accusa di aver estorto soldi alle conglomerate del Paese, come Samsung, insieme alla confidente Choi Soon-sil, ora in arresto.

Alla Borsa di Seul, Samsung Electronics ha tremato ancora dopo la crisi di fine 2016 per i difetti delle batterie del Galaxy Note 7, sfiorando il 2% di perdita, prima di chiudere a -0,42%. Peggio i titoli della galassia: Samsung Life Insurance (-1,4%) e la holding de facto Samsung C&T (-1,98%).

Lee, 48 anni, è ritenuto dalla procura speciale che indaga sullo scandalo Park uno dei personaggi chiave: avrebbe erogato o promesso finanziamenti per circa 37,5 milioni di dollari a Choi in cambio di protezione politica. Due i fatti contestati: la fusione intragruppo tra Samsung C&T e Cheil Industries di luglio 2015, contestata dai soci di minoranza perche' non industriale, ma solo funzionale a rafforzare la presa del manager su Samsung Electronics (Samsung C&T nel possiede il 4,25%). A tal proprosito venne in soccorso il National Pension Service, socio rilevante di entrambe le società, su imbeccata dell'Ufficio presidenziale, almeno per la procura. Il secondo caso riguarda le pressioni, sempre dall'alto, sulla Fair Trade Commission per ammorbidire i limiti sugli incroci azionari, a favore di Samsung C&T.

La Corte ha dato il via libera dopo il rigetto di 4 settimane fa per mancanza di riscontri certi. La procura, con istruttoria e interrogatorio aggiuntivi è riuscita a spuntarla. "Riconosco ragioni e necessità di arrestare Lee con le nuove contestazioni e alle evidenze a sostegno", ha notato il giudice Han Jeong-seok.

Lee, in attesa della decisione della Corte, è stato comunque condotto in carcere, in una cella singola di 6,56 metri quadrati, dotata di materasso pieghevole, televisore, tavolino e libreria.

Il gruppo ha diffuso una breve nota assicurando che sarà fatto di tutto per far emergere la verità davanti alla Corte. Nel frattempo, la prima conglomerata del Paese necessita di una guida solida dopo il fallimento Note 7. Gli analisti hanno individuato tre top executive: il vice presidente Kwon Oh-hyun (64 anni, capo della divisione semiconduttori), il direttore generale Yoon Boo-keun (64 anni, al vertice dell'unità elettronica) e l'altro direttore generale Shin Jong-kyun (61 anni, che guida il mobile business). Un triumvirato per una crisi senza precedenti.

 

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