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CONFEDERAZIONE Contrordine: i robot creeranno posti di lavoro

18.01.17 - 10:30
Altro che furto: si apriranno nuove prospettive per chi saprà aggiornare le proprie abilità, giura Manpower nello studio presentato al Wef che sfida gli allarmismi
Contrordine: i robot creeranno posti di lavoro
Altro che furto: si apriranno nuove prospettive per chi saprà aggiornare le proprie abilità, giura Manpower nello studio presentato al Wef che sfida gli allarmismi

DAVOS - Che cosa c'è ancora da dire sui robot che prendono il posto dell'uomo? Sulle macchine destinate a rubare il lavoro? Fermi un attimo: non mettetevi subito sulla difensiva. Qualcosa c'è e giunge addirittura dal Wef, autorevole interlocutore nel mondo economico: secondo cui, per dirla con un luogo comune, non tutto il male viene per nuocere.

Gli imprenditori scommettono ancora sulla gente - Stavolta la notizia è bella: la chiave di lettura inaspettatamente positiva. Dopo tanti allarmismi, scenari quasi apocalittici e inviti a cominciare a ritagliarsi spazio là dove l'intelligenza artificiale non arriva, nella speranza di insinuarsi negli angoli più remoti e ancora vergini, ecco che c'è chi è pronto a giurarlo: tutto questo "futuro" potrà farci anche tanto bene. Perché, chi per un motivo nobile chi meno, chi per risparmiare chi perché ha paura oppure ostinazione e resistenza al nuovo, non tutti hanno voglia di affidarsi ai computer, assicura Manpower al termine di un'indagine che ha coinvolto 18mila persone e 43 Paesi. E per tenersi il lavoro basterà dunque solo aggiornarsi.

Parola d'ordine: aggiornarsi (in tutta fretta) - Tre quarti delle imprese stanno investendo in training interno, il 44% sta reclutando personale - in carne e ossa - con nuove abilità e oltre un terzo si è rivolto a esperti esterni affinché trasferiscano competenze alla forza lavoro già esistente, giura lo studio: che parla di una vera e propria «skill revolution», per cui «aiutare le persone a fare l'upgrade delle proprie abilità e ad adatarsi a un mondo del lavoro che cambia velocemente sarà la "sfida" per definizione del nostro tempo». Chi ha le competenze giuste, chi no: «Questa polarizzazione dell'umanità non è un bene nè per la società, nè per l'economia: dobbiamo colmare il gap, è tempo di essere pronti alla risposta e alla responsabilità», riflette il ceo di Manpower Jonas Prising.

Velocissimi, verso l'ignoto (al 65%) - Impossibile stimare l'impatto che la tecnologia avrà: le previsioni si spendono e si contraddicono. Più lavoro, meno lavoro, nessun lavoro, un lavoro differente: di certo c'è che il 45% della gente oggi svolge professioni che potrebbe tranquillamente fare, e forse presto farà, una macchina. Ma non c'è da stracciarsi le vesti: a patto di sapersi adattare al nuovo (e non all'imprevisto) con una prontezza finora mai così necessaria e richiesta. Essere veloci come non mai: ecco che cosa chiede il futuro. Alla luce di un 83% degli imprenditori che, assicurano, non vuole licenziare o sostituire dipendenti: ma impiegarli in mansioni che, per il 65%, oggi nemmeno si lasciano immaginare. Vale a dire, non esistono. 

Beati i creativi: ma le donne sono a rischio - Sarà il riscatto dei creativi: perché tutti possono fare lavori di routine, anche i robot. Ma nessuno sa fare come un altro ciò che richiede intelligenza emotiva e flessibilità cognitiva. Attività finanziarie, d'ufficio, amministrative o di vendita sono a rischio: e donne soprattutto, che in questi ambiti trovano prevalentemente impiego. Per il resto, tutto dipenderà non da ciò che si sa, ma da ciò che si saprà imparare. Dunque: non vale la pena crederci?

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COMMENTI
 

Mora 7 anni fa su tio
Questo non per forza... Se in un azienda si utilizza un "robot" al posto di un lavoratore, vuol dire che bisogna pagare uno stipendio in meno, quindi ci sarebbero più soldi da distribuire tra gli altri lavoratori in carne ed ossa... Questo però solo nella teoria, nella pratica chissà cosa accadrà...

SosPettOso 7 anni fa su tio
Scopar negli angoli dove non arriva il robot ed eventualmente caricargli l'aggiornamento software. Nuovi lavori, certo, ma i salari? Sempre al ribasso...
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