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REGNO UNITOMay promette una hard Brexit: la sterlina crolla

15.01.17 - 21:34
Queste sono le intenzioni della premier svelate dal conservatore Sunday Times
May promette una hard Brexit: la sterlina crolla
Queste sono le intenzioni della premier svelate dal conservatore Sunday Times

LONDRA - Quando la Brexit si fa dura, i duri cominciano a giocare. A 48 ore dal tanto atteso discorso di Theresa May sui piani di Downing Street per i negoziati con Bruxelles, il governo di Sua Maestà svela le sue carte. Il divorzio dall'Unione europea sarà "hard", duro. Queste sono le intenzioni della premier svelate dal conservatore Sunday Times che hanno immediatamente provocato un brusco crollo della sterlina sul dollaro.

Dopo mesi di tentennamenti, la May sembra aver ceduto ai falchi euroscettici del suo partito che - se le anticipazioni del suo discorso si riveleranno esatte - martedì 17 gennaio saranno felici di sapere che la prima ministra è disposta a sacrificare il mercato unico e il sistema doganale europeo pur di riconquistare la libertà di gestire le proprie frontiere. Una mossa evidentemente ritenuta azzardata dai mercati, che per ora costa al pound il crollo sotto 1,20 dollari.

L'intervento di May è stato preceduto in questi mesi da polemiche e fratture ed è per questo che martedì la premier rivolgerà un appello all'unità di 'leavers' e 'remainers' - anche alla vigilia dell'attesa decisione della Corte suprema sulla necessità o meno che il Parlamento si esprima sull'uscita del Regno - a beneficio della Gran Bretagna: "Una delle ragioni per la quale la democrazia britannica ha ottenuto così tanti successi nella sua storia è la forza della nostra identità di nazione", dirà la premier ai suoi, invitandoli a "mettere fine alle divisioni e al linguaggio offensivo che l'hanno accompagnate e a lavorare insieme per rendere la Brexit un successo e la Gran Bretagna davvero globale".

Parole scelte accuratamente anche per rassicurare chi, operatori finanziari in testa, temono che l'uscita dall'Unione europea rimpicciolirà il Regno Unito relegandolo ad un ruolo di secondo piano nell'economia mondiale.

A loro, i potenti inquilini della City e non solo, si è rivolto oggi Philip Hammond in un'intervista al Welt am Sonntag. Faremo tutto ciò che necessario per rimanere un'economia competitiva, è il grido di battaglia del Cancelliere dello Scacchiere, che non nomina mai le parole 'dumping fiscale' ma lascia intendere la disponibilità a trasformare la Gran Bretagna in un paradiso fiscale sul modello della Svizzera.

Hammond si dice "ottimista" sulla possibilità di un accordo commerciale con Bruxelles ma, a mali estremi, "dovremo cambiare il nostro modello economico per riacquistare competitività. E potete scommettere che faremo di tutto per riuscirci".

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COMMENTI
 

gadoal 7 anni fa su tio
Che dire: chapeau agli inglesi!

Danny50 7 anni fa su tio
Avanti cosi' ! Il rispetto delle decisioni del popolo vanno rispettate, non come dalle nostre parti che si calpestano senza vergogna.

volavola 7 anni fa su tio
Risposta a Danny50
da noi prima ci fanno votare e poi ci dicono che non è applicabile, è contro la costituzione o gli accordi già presi... che tra l'altro si potrebbero tranquillamente cambiare.
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