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IRLANDAApple: l'Irlanda rigetta la decisione dell'UE e farà appello

30.08.16 - 13:40
Il ministro delle Finanze ha detto di essere «in profondo disaccordo con la Commissione»
Apple: l'Irlanda rigetta la decisione dell'UE e farà appello
Il ministro delle Finanze ha detto di essere «in profondo disaccordo con la Commissione»

DUBLINO - L'Irlanda è «in profondo disaccordo con la Commissione» europea sulla pesante penale inflitta a Apple per il trattamento fiscale ottenuto sull'isola. Lo afferma il ministro delle Finanze di Dublino, Michael Noonan, in una nota ripresa dalla Bbc.

«Tale decisione - annuncia Noonan - non mi lascia altra scelta che cercare l'appoggio del governo per fare appello» dinanzi alla Corte europea affinché sia rovesciata.

Sulla carta l'Irlanda è beneficiaria dei 13 miliardi di euro di tasse non pagate che l'Ue, con il suo provvedimento, ordina ora al gigante Usa di versare: una somma pari all'intero bilancio della sanità del Paese.

Ma secondo il ministro quel denaro non va accettato poiché la priorità di Dublino deve essere in questo frangente quella di difendere la propria sovranità in materia di tassazione e le migliaia e migliaia di posti di lavoro che Apple garantisce nel suo quartier generale di Cork.

«È importante mandare un forte messaggio: l'Irlanda resta un luogo attraente e stabile da scegliere per investimenti rilevanti di lungo termine», scrive Noonan ricordando che la holding portata al successo dal defunto Steve Jobs è presente in terra irlandese fin dagli anni '80.

Aggiunge poi che «è necessario difendere l'integrità del nostro sistema di tassazione, dare certezza fiscale al business e contrastare l'invasione di campo delle regole europee sugli aiuti di Stato nelle prerogative sulla tasse dei membri sovrani» dell'Ue.

«Investimenti stranieri a rischio» - «Le azioni della Commissione europea potrebbero minacciare gli investimenti stranieri, il clima degli affari in Europa, e l'importante spirito della partnership economica tra Usa e Ue».

Così si è espresso un portavoce del tesoro americano commentando la decisione della Commissione europea di far pagare ad Apple una pesante penale per benefici fiscali illegali, ordinandole di pagare al governo irlandese 13 miliardi di euro in tasse più gli interessi.

I profitti dell'azienda? Tassati dove si crea valore - «La tassazione delle aziende multinazionali è una materia complessa, ma tutti riconoscono lo stesso principio fondamentale: i profitti di un'azienda devono essere tassati là dove l'azienda crea valore. Apple, l'Irlanda e gli Stati Uniti concordano su questo principio». È quanto ha scritto il CEO di Apple, Tim Cook, nel suo messaggio alla comunità Apple in Europa.

«Nel caso di Apple, quasi tutte le operazioni di ricerca e sviluppo si svolgono in California, quindi la stragrande maggioranza dei nostri profitti è tassata negli Stati Uniti. Le aziende europee che operano negli Usa sono tassate secondo lo stesso principio. Eppure oggi - prosegue Cook - la Commissione sta chiedendo di modificare retroattivamente queste regole».

Stando a Cook, «Apple è da tempo a favore di una riforma delle normative fiscali internazionali, con l'obiettivo di avere più semplicità e trasparenza», ma «riteniamo che questi cambiamenti dovrebbero essere introdotti nel rispetto delle procedure legislative, a partire da proposte discusse dai leader e dai cittadini dei Paesi interessati». E come tutte le leggi, sottolinea il CEO di Apple, «le nuove norme dovrebbero valere da quando entrano in vigore, non retroattivamente».

Cook promette di non rinunciare all'impegno di Apple in Irlanda. «Vogliamo continuare a investire, a crescere e a servire i nostri clienti con passione immutata», scrive. «Siamo fermamente convinti che i fatti e i consolidati principi giuridici su cui è fondata l'Unione Europea finiranno per prevalere», conclude.

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