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SVIZZERAAccordi per metalli preziosi, inchiesta su UBS e Julius Bär

28.09.15 - 07:31
La Commissione della concorrenza ha avviato un'indagine per verificare se fra diverse banche ci siano stati degli accordi illeciti
Accordi per metalli preziosi, inchiesta su UBS e Julius Bär
La Commissione della concorrenza ha avviato un'indagine per verificare se fra diverse banche ci siano stati degli accordi illeciti

BERNA - La Commissione della concorrenza (COMCO) ha avviato un'indagine nei confronti di UBS, Julius Bär e altre cinque banche estere, per verificare se siano stati conclusi accordi illeciti nel commercio di metalli preziosi. Lo ha comunicato oggi la COMCO, precisando che l'inchiesta potrebbe durare più di un anno.

Oltre ai due istituti finanziari elvetici, nel mirino dell'autorità di sorveglianza vi sono Deutsche Bank, HSBC, Barclays, Morgan Stanley e Mitsu, precisa la nota, aggiungendo che le manipolazioni riguarderebbero il commercio di oro, argento, platino e palladio.

La COMCO dispone di indizi secondo cui queste banche avrebbero stipulato accordi sulla determinazione dei prezzi in particolare riguardante gli "Spreads" (la differenza tra il prezzo "Bid" e quello "Offer", ossia tra il prezzo al quale l'intermediario è disposto ad acquistare uno strumento finanziario e quello al quale è disposto a venderlo).

È difficile dire quanto tempo durerà l'indagine vista la complessità del caso e il numero elevato dei dati da esaminare, ha precisato all'ats Olivier Schaller, vice direttore della COMCO. Non dovrebbe concludersi prima dell'anno prossimo, e anzi piuttosto nel 2017.

Se i sospetti dovessero essere confermati, la multa nei confronti delle banche incriminate sarà salata. La legislazione prevede somme corrispondenti al massimo al 10% del giro d'affari generato in Svizzera nel corso degli ultimi tre anni, ha detto Schaller.

La COMCO non ha voluto dire da dove siano giunti gli indizi di accordi illeciti né come si sia interessata a questo caso.

La banca Julius Bär collabora totalmente con le autorità, ha indicato un portavoce. Da parte sua, UBS non ha voluto commentare una vicenda in corso.

Non è la prima volta che il numero uno bancario elvetico è indagato per sospette manipolazioni dei corsi dei metalli preziosi: in febbraio il Dipartimento della giustizia (DoJ) americano aveva avviato un'indagine in tal senso contro UBS, Credit Suisse e almeno altre otto grandi banche. Il DoJ ha poi abbandonato i procedimenti nei confronti di UBS in maggio, in quanto l'istituto finanziario si era mostrato collaborativo.

Alla borsa svizzera i titoli delle tre banche sono in flessione, nonostante gli analisti considerassero che l'annuncio non avrebbe avuto grande impatto sui corsi. Verso le 10:50 UBS e Julius Bär perdevano entrambe lo 0,83% e CS Group l'1%. L'indice SMI segnava un +0,03%.

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