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SVIZZERASwissLeaks: tutto ciò che c'è da sapere

09.02.15 - 17:50
L'inchiesta è partita dai dati sottratti dall'informatico Hervé Falciani a HSBC Private Bank nel 2008
SwissLeaks: tutto ciò che c'è da sapere
L'inchiesta è partita dai dati sottratti dall'informatico Hervé Falciani a HSBC Private Bank nel 2008

GINEVRA - Non solo evasori fiscali, ma anche trafficanti di droga e finanziatori del terrorismo islamico fra i clienti della filiale ginevrina della britannica HSBC Private Bank. È quanto emerge da un'inchiesta - "spettacolare e inedita", con "cifre che danno il capogiro" - condotta da giornalisti di oltre 40 Paesi tra cui la Svizzera e pubblicata oggi da diversi media, sulla scia del quotidiano francese Le Monde che aveva anticipato i principali risultati ieri sera.

Nell'inchiesta, che è partita dai dati sottratti dall'informatico Hervé Falciani a HSBC Private Bank nel 2008, sono stati mobilitati più di 140 giornalisti di 55 media. All'operazione, battezzata SwissLeaks, hanno partecipato Le Temps, il Tages-Anzeiger/Der Bund, Le Matin Dimanche, la SonntagsZeitung e L'Hebdo.

Secondo i dati ottenuti da Le Monde e poi condivisi con la rete del Consorzio internazionale dei giornalisti d'inchiesta, 180,6 miliardi di euro (190,24 miliardi di franchi al cambio attuale) sarebbero transitati, a Ginevra, sui conti HSBC di oltre 100'000 persone di circa 200 paesi e di 20'000 società offshore, fra il 9 novembre 2006 e il 31 marzo 2007. Un periodo corrispondente a quello della cosiddetta "lista Falciani", l'archivio dell'informatico italo-francese che fornì al fisco di Parigi i dati su migliaia di presunti evasori rubati al suo datore di lavoro. Dei clienti, circa 11'200 provenivano dalla Svizzera, 9100 dalla Francia, 7500 dall'Italia e 8800 dalla Gran Bretagna.

I file consultati dalle redazioni contengono in particolare i dati di clienti (nomi, date di nascita, numero di passaporto, ecc), le annotazioni dei funzionari di banca, i numeri IBAN dei conti e i movimenti bancari. Secondo i diversi media, sulla loro autenticità non vi è alcun dubbio.

In seguito agli attentati dell'11 settembre 2001, gli investigatori americani erano impegnati a smantellare la rete finanziaria di Osama bin Laden. Nel marzo 2002, con l'aiuto delle forze speciali bosniache, hanno effettuato una retata nei locali della Fondazione internazionale di beneficenza a Sarajevo. Sui dischi rigidi confiscati gli investigatori hanno trovano un dossier intitolato "La storia di Osama". Uno dei file conteneva una lista scritta a mano in arabo di 20 nomi, che gli investigatori ritengono essere quelli dei maggiori finanziatori dell'organizzazione al-Qaida. La lista è nota come "Catena d'oro", espressione che lo stesso bin Laden avrebbe utilizzato.

Secondo le indagini condotte dai giornalisti, nella documentazione Falciani si trovano fra l'altro trafficanti d'armi, di stupefacenti e di "diamanti insanguinati", membri di reti di riciclaggio di denaro, uomini politici, star dello show business, campioni dello sport e famosi industriali. Tutti desiderosi di celare al fisco i loro averi.

In questo intento, sarebbero stati "incoraggiati" dalla HSBC a nascondere meglio il loro denaro tramite strutture offshore, in genere con base a Panama o nelle isole Vergini britanniche. Oltre 5,7 miliardi di euro sarebbero stati dissimulati da HSBC in paradisi fiscali soltanto per conto di clienti francesi.

"HSBC Private Bank ha accolto un certo numero di clienti che non era completamente in regola con i propri doveri fiscali", ammette la banca in una presa di posizione scritta ottenuta anche dall'ats. L'istituto di credito ammette che gli standard di diligenza erano all'epoca nettamente inferiori a quelli in vigore oggi.

Franco Morra, Ceo dell'istituto ginevrino, afferma inoltre che la direzione ha proceduto a un revisione completa delle attività, anche chiudendo i conti di clienti che non rispondevano agli "standard elevati" di HSBC Private Bank. Sottolinea inoltre che la banca ha avviato una "trasformazione radicale" dal 2008 per evitare che i suoi servizi "siano utilizzati per l'evasione fiscale o per riciclaggio di denaro".

Falciani era stato accusato nel 2009 dalla giustizia elvetica del furto di numerosi dati presso la succursale ginevrina e nei suoi confronti era stato emesso un mandato d'arresto internazionale. Egli era stato poi arrestato a Barcellona nel 2012. Un tribunale spagnolo ha tuttavia rifiutato la sua estradizione.

Lo scandalo sui risvolti svizzeri della vicenda della HSBC Private Bank non inquieta eccessivamente l'Associazione svizzera dei banchieri: "Siamo convinti che oggi tutti sanno che la piazza finanziaria si è riorientata", ha indicato l'ASB.

La magistratura belga da parte sua ha comunicato di essere pronta a emettere mandati d'arresto nei confronti dei dirigenti attuali e passati della banca HSBC se i colleghi svizzeri non forniranno a Bruxelles le informazioni richieste. Lo ha indicato oggi la Procura di Bruxelles.

Il giudice istruttore della procura che si occupa del caso "due mesi fa ha inviato una rogatoria alle autorità svizzere", ma queste finora "sono rimaste sorde", ha detto la portavoce della procura Rym Kechiche interpellata dal radiogiornale della Rsi.

"Non abbiamo idea del perché non collaborino in quanto la domanda è stata fatta in virtù della convenzione anti-riciclaggio che esiste tra i due paesi", ha spiegato la portavoce.

Nuova delega del fisco - Niente più raddoppio dei termini per accertamenti fiscali di tipo penale in Italia: dopo il varo delle nuove norme sulle sanzioni penali, previste dalla delega che approda il 20 febbraio in Consiglio dei ministri, sarà difficile per il fisco contestare eventuali reati che potrebbero emergere da nuovi nomi contenuti nella Lista Falciani. Il decreto delegato supera le norme attuali che prevedono il raddoppio dei tempi rispetto agli accertamenti solo tributari. Poiché la lista Falciani è del 2009 risulterebbero impossibili nuove contestazioni penali.

Archiviata l'inchiesta genovese - È stata archiviata l'inchiesta condotta dalla procura genovese sulla lista con 125 nomi di presunti evasori fiscali - 115 residenti a Genova e 10 in Liguria - estrapolata dalla cosiddetta 'lista Falciani', l'elenco sottratto alla holding Hsbc di Ginevra da Hervè Falciani.

Il pubblico ministero Silvio Franz aveva aperto un fascicolo per atti relativi, senza ascrivere un reato specifico e aveva delegato le indagini alla guardia di finanza. Nel corso degli anni non è stato possibile fare approfondimenti sulla vicenda perché la lista era di provenienza illecita. Gli atti sono però stati trasmessi agli organi amministrativi (come l'Agenzia delle Entrate) per altri tipi di accertamenti non di natura penale.

Procura di Torino indaga su 121 mila clienti - Sono tuttora in corso, al momento, gli accertamenti avviati lo scorso febbraio dalla Procura di Torino sul materiale proveniente dalla Hsbc. Si tratta in prevalenza di materiale informatico con informazioni su circa 121 mila clienti di varie nazionalità con conti correnti non solo a Ginevra, ma anche nelle filiali della banca di Montecarlo, Lussemburgo, Zurigo e Isole del Canale.

La Procura di Torino è stata la prima, in Italia, a indagare sull'elenco dei correntisti della banca svizzera Hsbc rivelato nel 2010 da un impiegato dell'istituto di credito, Hervè Falciani. Il reato ipotizzato dai magistrati subalpini è quello di riciclaggio, ma nel fascicolo non risultano indagati.

Gli accertamenti erano scattati un anno fa, dopo che i magistrati torinesi avevano incontrato a Madrid i colleghi spagnoli che si occupano del caso per ottenere informazioni sui nominativi citati nella lista.

Una prima inchiesta era già stata avviata dalla procura di Torino nel 2010, quando i magistrati torinesi ottennero da colleghi francesi una parte dell'elenco trafugato da Falciani. Da Torino le carte vennero poi trasmesse ad altre 120 procure, competenti in base al principio del luogo di residenza della persona indagata.

ats ans

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