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ITALIA / SVIZZERACapitali all'estero, è l'ora dell'autodenuncia volontaria

24.01.14 - 09:34
Ci sarà uno sconto sulle sanzioni, ma Letta precisa: non è un nuovo scudo fiscale
Foto Keystone / EPA Guido Montani
Capitali all'estero, è l'ora dell'autodenuncia volontaria
Ci sarà uno sconto sulle sanzioni, ma Letta precisa: non è un nuovo scudo fiscale

ROMA - L'Italia prepara una tenaglia anti-evasione, che nelle intenzioni di Roma dovrebbe andare a colpire i cittadini che detengono capitali non dichiarati all'estero. Svizzera compresa.

 

L''assalto', scrive il quotidiano La Stampa, è affidato a una squadra di 'cacciatori' di patrimoni: una cinquantina di super-esperti coordinati da un ex colonnello della Guardia di Finanza. Professionisti altamente preparati in vari rami: contabilità, informatica, lingue, e che sanno muoversi tra le pieghe delle legislazioni di vari Paesi. Il loro segreto? Sono cortesi ma fermi, garantiscono l'anonimato e qualche sconto, ma senza discrezionalità. Il pesce più grosso da loro pescato è la famiglia Prada, che ha permesso allo Stato d'incassare 420 milioni di euro.

 

Con il loro lavoro lo Stato ha incamerato circa 700 milioni in pochi mesi. Una goccia nel mare dei soldi italiani all'estero, che sono quantificati fino a 180 miliardi di euro. Per cercare di incassare parte di questa immensa mole di capitali il Governo approverà oggi un decreto che prevede l'autodenuncia volontaria del cittadino, i cui capitali rientreranno in Italia con relativo sconto sulle sanzioni.

 

Un primo passo, prima dell'approvazione del reato di autoriciclaggio che prevede pene dai 4 agli 8 anni. Ci sarà tempo fino al settembre 2016 per regolare la propria posizione, senza incappare in conseguenze penali. Lo sconto sarebbe del 50% per i capitali depositati in Paesi che non rientrano nelle 'black list'; in caso contrario la tassazione verrebbe ridotta solo di un quarto.

 

Non è un condono - Non si tratta di un nuovo scudo fiscale come quelli firmati Tremonti, ha precisato il Presidente del Consiglio Letta: le tasse evase dovranno essere pagate integralmente. L'accordo cui l'Italia lavora con la Svizzera per la tassazione dei capitali esportati illegalmente verso l'estero è "vicino" e i colloqui stamani con la ministra delle finanze elvetica Eveline Widmer-Schlumpf sono andati "bene", ma "non posso dare una data precisa" per chiudere. Lo ha detto al Forum economico mondiale (WEF) di Davos il ministro dell'Economia italiano Fabrizio Saccomanni.

 

Il provvedimento per il rientro dei capitali che va al consiglio dei ministri di oggi "non prevede alcuna forma di anonimato, amnistia o condono ma solo un diverso trattamento penale per il contribuente che collabora con il fisco". Lo ha spiegato a Davos il ministro dell'Economia italiano Fabrizio Saccomanni, aggiungendo che "c'è invece un inasprimento penale per coloro che non collaborano e possono venire identificati attraverso lo scambio di informazioni a livello internazionale, l'attività di polizia" e altri meccanismi.

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