L'accordo trovato ieri in tarda serata tra sindacati e società, accettato dagli impiegati che oggi hanno ripreso a lavorare, è stato invece ritenuto insufficiente dagli operai, che hanno continuato ad incrociare le braccia. L'impatto dello sciopero, oltre che sui bagagli dei passeggeri - di cui circa 20mila sono rimasti bloccati all'aeroporto di Bruxelles - si fa sentire anche sul trasporto merci, di medicinali e della posta.
Da qui la decisione da parte del sottosegretario ai trasporti belga Melchior Wathelet, di concerto con l'aeroporto, di intervenire con misure d'emergenza per permettere la ripresa delle operazioni di manutenzione, con il sequestro del materiale di Swissport, il divieto d'accesso per i dipendenti della società in sciopero alla pista, e misure restrittive per chi blocca l'accesso alle infrastrutture. Plauso da parte del commissario Ue ai trasporti Siim Kallas "al lavoro del governo belga per trovare una soluzione", e secondo cui è "inaccettabile" che i passeggeri siano "tenuti in ostaggio in questo modo".