Questa iniziativa è la prima nella storia del partito, che a livello nazionale festeggia cinque anni quest'anno. I Verdi liberali hanno fatto fatica a raccogliere le firme necessarie, ha ammesso il suo presidente, il consigliere nazionale Martin Bäumle (ZH).
Il testo permetterà di realizzare una svolta energetica, ha assicurato il consigliere nazionale Roland Fischer (LU). Con la nuova tassa si vuole incoraggiare il risparmio energetico, offrendo nel contempo vantaggi concorrenziali all'economia svizzera.
Sarebbero inoltre tassate soltanto le energie non rinnovabili. Affinché la pressione fiscale non aumenti, l'IVA verrebbe soppressa.
La tassa sull'energia sarebbe calcolata per kilowattora (kWh) di energia primaria. L'aliquota dell'imposta sarebbe determinata in modo che il gettito corrisponda a una percentuale fissa del prodotto interno lordo. Dovrebbe fruttare gli stessi introiti dell'IVA prima della sua abolizione. Ogni vettore energetico potrebbe essere assoggettato a un'aliquota diversa in funzione del suo bilancio ecologico globale.
Se il finanziamento dell'AVS non fosse più garantito, il 13,1% al massimo del gettito d'imposta potrebbe essere impiegato a tal fine. Inoltre il 5% del gettito, la cui destinazione non è vincolata, sarebbe utilizzato per la riduzione dei premi dell'assicurazione malattia a favore delle classi con redditi bassi.
Numerose famiglie, consumatori e PMI approfitteranno della soppressione dell'IVA, affermano i Verdi liberali. Misure d'inquadramento e disposizioni transitorie dovranno tuttavia essere introdotte per i gruppi della popolazione e i settori economici toccati dal cambiamento.