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GERMANIA / SVIZZERAWidmer-Schlumpf paragona i "Länder tedeschi alla criminalità organizzata"

22.08.12 - 10:36
Sale ancora di tono la polemica fiscale tra Germania e Svizzera
Keystone
Widmer-Schlumpf paragona i "Länder tedeschi alla criminalità organizzata"
Sale ancora di tono la polemica fiscale tra Germania e Svizzera

BERNA - Sale ancora di tono la polemica fiscale tra Germania e Svizzera: al presidente della SPD tedesca Sigmar Gabriel, che aveva accusato le banche elvetiche di "criminalità organizzata", risponde Eveline Widmer-Schlumpf: la presidente della Confederazione ribalta l'accusa sui rappresentanti dei Länder tedeschi che acquistano CD rubati con i dati di presunti evasori in Svizzera.

"Quando l'autodenuncia è eretta a sistema con l'intimidazione, siamo più vicini al crimine organizzato che al prelievo fiscale. È inaccettabile", afferma la consigliera federale in una intervista pubblicata oggi dai quotidiani romandi "24 Heures" e "La Tribune de Genève".

"Certi rappresentanti dei Länder sembrano preferire la via della coazione e della paura piuttosto di quella della legalità con un accordo che garantisca la giustizia fiscale", "quando uomini politici si vantano di acquistare CD illegali, mi chiedo quale sia la loro concezione dello stato di diritto", aggiunge la ministra delle finanze elvetica. Un chiaro riferimento, in particolare, al suo omologo del Land Nordreno-Vestfalia Norbert Walter-Borjans (SPD), acerrimo oppositore del trattato fiscale con Berna, il quale ha ribadito nei giorni scorsi di voler comprare altre informazioni sottratte alle banche elvetiche, dopo le notizie di stampa che parlavano di nuovi recenti acquisti, peraltro non confermati ufficialmente.

Lo scorso 18 agosto, il presidente della SPD Sigmar Gabriel aveva parlato, ai microfoni della radio Deutschlandfunk, di "criminalità organizzata retta dalle banche elvetiche in Germania", punibile con dieci anni di carcere. Altri eletti di Länder tedeschi si sono detti pronti ad acquistare nuovi CD di dati bancari elvetici per mettere le mani sugli evasori fiscali tedeschi.

Eveline Widmer-Schlumpf esclude una volta ancora una riapertura di negoziati sull'accordo fiscale sottoscritto da Germania e Svizzera il 21 settembre 2011 e poi riveduto con un protocollo aggiuntivo il 4 aprile scorso: "Non c'è più niente da negoziare. La Germania deve ora decidere liberamente se accetta questa soluzione."

Oltre Reno l'accordo, già ratificato dal parlamento svizzero ma combattuto da un referendum, è ormai dato sempre più per "morto". Decisivo sarà il voto del Bundesrat, la camera dei Länder, dove il governo della cancelliera Angela Merkel non dispone della maggioranza. "Secondo nostre informazioni attuali, la decisione dovrebbe essere presa al Bundesrat a fine ottobre o inizio novembre", indica la consigliera federale nell'intervista.

La presidente della Confederazione si esprime anche sulla trasmissione, da parte delle banche, con l'autorizzazione del Consiglio federale, dei nomi di loro dipendenti ("migliaia" scrivono i due giornali) alla giustizia americana: "Qual era l'alternativa? Che cosa sarebbe successo se avessimo vietato alle banche di cooperare (...)? Collaboratori di banche avrebbero anche potuto essere arrestati ovunque nel mondo, senza nemmeno sapere che erano il bersaglio della giustizia americana". "In caso di rifiuto, il Consiglio federale correva il rischio che posti di lavoro fossero distrutti", si difende ancora Eveline Widmer-Schlumpf.

Ats

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