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SVIZZERANucleare, tre scenari per vivere senza atomo

12.06.12 - 11:20
Presentate le alternative alla chiusura delle centrali, tra risparmio energetico anche rigido e promozione delle rinnovabili
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Nucleare, tre scenari per vivere senza atomo
Presentate le alternative alla chiusura delle centrali, tra risparmio energetico anche rigido e promozione delle rinnovabili

BERNA - L'Associazione delle aziende elettriche svizzere (AES) ha presentato oggi in una conferenza stampa a Berna tre possibili scenari, sviluppati sulla base di diversi studi, di come la Svizzera potrebbe vivere senza energia atomica.

Ogni soluzione prevede impatti differenti, ha indicato l'AES. In Svizzera un futuro energetico senza centrali a gas a ciclo combinato e senza importare energia non rinnovabile è possibile solo con enormi sforzi sul fronte del risparmio energetico.

Il primo scenario prevede una normativa più rigida in fatto di efficienza energetica e degli incentivi per le energie rinnovabili, ma prevede anche un crescente fabbisogno energetico. Ciò significa che si deve continuare a importare energia per coprire un quarto del fabbisogno, e l'uscita dal nucleare richiede sette-otto centrali a gas a ciclo combinato.

Il secondo scenario presuppone - secondo l'AES - una ferma volontà di risparmio energetico, fortemente controllata anche da elevate imposte sul consumo. Entro il 2050, il 70% dell'energia proverrebbe da fonti rinnovabili come, ad esempio, un migliaio di centrali eoliche, otto centrali idroelettriche dell'ordine di grandezza della centrale di Rheinfelden (AG), e 7000 impianti fotovoltaici delle dimensioni dell'impianto dello Stade de Suisse a Berna. Ciò nonostante servirebbero anche quattro-cinque centrali a gas a ciclo combinato.

Il terzo scenario prevede un calo del consumo energetico del 7% grazie soprattutto a un consistente programma d'incentivazione lo scenario. Con questa soluzione si investe in modo massiccio nelle energie rinnovabili, ad esempio costruendo 1250 centrali eoliche, 10 centrali idroelettriche dell'ordine di grandezza di quella di Rheinfelden e impianti fotovoltaici con un'estensione complessiva pari a 11.500 volte quelli dello Stade de Suisse. I costi complessivi aumentano del 75%, raggiungendo i 150 miliardi di franchi. Per contro, con questo scenario si può rinunciare alle centrali a gas a ciclo combinato e importare esclusivamente energia proveniente da fonti rinnovabili.

Indipendentemente da quale sia la soluzione, ciascuno dei tre scenari comporterà profondi cambiamenti nella vita quotidiana della Svizzera e, a seconda della loro entità, sorgeranno conflitti d'obiettivo, che non possono essere ignorati, sottolinea l'AES. Società e politica dovranno risolverli e assumersene la responsabilità insieme.

Ats

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