In un primo tempo i commissari, con sei voti contro uno e tre astensioni, avevano bocciato la proposta di rinviare il progetto al governo. In parlamento la minoranza chiederà che il Consiglio federale torni nuovamente a negoziare gli accordi affinché le regole relative alla gestione e all'utilizzazione dei dati rubati di clienti di banche svizzere siano più chiare e tengano maggiormente conto del principio di reciprocità.
Per la minoranza commissionale inoltre l'accordo con Berlino deve escludere in modo categorico la possibilità per l'Autorità tedesca di sorveglianza dei mercati finanziari di procedere a qualsiasi genere di verifica in Svizzera.
Con cinque voti contro quattro e un'astensione, la CPE ha inoltre rifiutato di sospendere la procedura di approvazione dei trattati fino a quando i rispettivi paesi partner abbiano preso una decisione definitiva nonché fino a quando il Consiglio federale e le autorità delle altre piazze finanziarie abbiano definito una strategia comune in materia di "denaro pulito".