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SVIZZERADisoccupazione prima preoccupazione degli svizzeri

08.12.11 - 12:56
Allo stesso tempo la maggioranza degli intervistati giudica positivamente la propria situazione economica e ha fiducia che l'economia possa superare le sfide imminenti
Foto Ti-Press Carlo Reguzzi
Disoccupazione prima preoccupazione degli svizzeri
Allo stesso tempo la maggioranza degli intervistati giudica positivamente la propria situazione economica e ha fiducia che l'economia possa superare le sfide imminenti

BERNA - La incerta situazione congiunturale non ha mai preoccupato tanto i cittadini svizzeri come quest'anno. La 35esima edizione del "barometro delle apprensioni" del Credit Suisse, pubblicato oggi, segnala infatti che in testa ai motivi di timore degli svizzeri rimane chiaramente la disoccupazione, davanti al tema degli stranieri, quasi a pari merito con l'andamento economico. La fiducia nella maggior parte delle istituzioni politiche, economiche e sociali è scesa ai livelli del 2009.

Tra il primo e il 28 agosto, l'istituto di ricerche gfs.berna ha interpellato un campione rappresentativo di 1000 aventi diritto di voto di tutta la Svizzera, chiedendo quali fossero le loro maggiori paure. È risultato che la scala delle preoccupazioni quest'anno è segnata in modo molto più marcato da questioni economiche fondamentali. Allo stesso tempo la maggioranza degli intervistati giudica positivamente la propria situazione economica e ha fiducia che l'economia possa superare le sfide imminenti. Tematiche come la sicurezza sociale e il sistema sanitario, per contro, sono passate un po' in secondo piano.

Pur restando l'angustia principale, la disoccupazione è stata menzionata come problema più importante della Svizzera solo dal 52% degli interpellati, ossia ben 24 punti percentuali in meno rispetto al 2010. Al secondo posto del "barometro delle apprensioni", c'è il tema degli stranieri, citato dal 36% degli intervistati (+5 punti), come nel 2007, che era pure un anno di elezioni federali. È però l'andamento economico ad avere riscontrato la maggior crescita delle preoccupazioni: dal 12% al 35%. Il 30% cita poi la crisi finanziaria e una regolamentazione dei relativi mercati come una delle preoccupazioni principali (+17 punti).

Anche nella valutazione dei problemi da risolvere con maggiore urgenza si conferma l'attuale prevalenza delle apprensioni economiche: i primi tre posti sono occupati dall'andamento congiunturale, dalla disoccupazione e dalle questioni legate ai mercati finanziari.

Ai minimi storici, invece, i timori per l'AVS. Malgrado a livello politico non sia ancora stata trovata una soluzione, la previdenza per la vecchiaia è stata citata come preoccupazione solo dal 27% degli interpellati, a fronte di un 45% nel 2010 e un 36% nel 2009. In deciso calo anche i timori inerenti alla sanità (dal 41% del 2010 al 30%) e alla sicurezza sociale (dal 37% al 26%). Rispetto ad un anno fa, non figurano più nelle prime dieci apprensioni l'integrazione europea (dal 23% al 14%) e la protezione dell'ambiente (dal 18% al 16%).

Malgrado le valutazioni più pessimistiche dell'ambito economico generale, la situazione economica personale è però ritenuta positiva: il 54% degli svizzeri la giudica da buona a ottima, il 37% discreta, e solo il 7% la ritiene precaria. Queste percentuali sono per altro soggette solo a minime oscillazioni nel corso del tempo. E pure la fiducia nell'economia si mantiene intatta. Una maggioranza relativamente stabile degli interpellati (41%) ritiene che essa fallisca solo di rado nelle questioni fondamentali, mentre il 35% pensa che lo faccia spesso.

In generale la fiducia dei cittadini nella maggior parte dei soggetti politici, economici e sociali è calata rispetto al 2010 e i valori sono tornati vicini a quelli del 2009. Nel 2011 è il Tribunale federale a riscuotere la maggior fiducia (66%, -6 punti percentuali), seguito dai sindacati (64%, saliti dal 14° al 2° posto, con +11 punti). Al terzo rango (62%) si trovano appaiati i giornali a pagamento (-4) e le organizzazioni padronali, (+16). L'ultima posizione è occupata dall'Unione Europea (20%, -14 punti). Secondo gli autori del sondaggio, il marcato calo di fiducia è presumibilmente da imputare alla crisi dell'euro.

Ats

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