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SVIZZERANo al tasso fisso per import/export, lo chiede la Confederazione

10.11.11 - 12:24
Secondo il Consiglio federale le imprese svizzere che importano o esportano non dovrebbero beneficiare di un tasso di cambio fisso nei confronti dell'euro o del dollaro
Foto Ti-Press Carlo Reguzzi
No al tasso fisso per import/export, lo chiede la Confederazione
Secondo il Consiglio federale le imprese svizzere che importano o esportano non dovrebbero beneficiare di un tasso di cambio fisso nei confronti dell'euro o del dollaro

BERNA - Le imprese svizzere che importano o esportano non dovrebbero beneficiare di un tasso di cambio fisso nei confronti dell'euro o del dollaro. Il Consiglio federale si oppone a un provvedimento del genere per lottare contro gli effetti dell'alto corso del franco. Il governo continua a puntare sulla politica monetaria della Banca nazionale svizzera (BNS).

Quest'ultima ha fissato un limite di 1,20 franchi contro un euro. Mentre si moltiplicano gli inviti al nostro istituto di emissione affinché porti il corso di cambio a 1,30 o 1,40 franchi, il consigliere nazionale Martin Landolt (PBD/GL) lancia l'idea di ricorrere, per un determinato periodo, a un tasso di cambio a due varianti: fisso per l'industria e variabile per il settore finanziario.

Nella risposta al postulato Landolt, pubblicata oggi, il Consiglio federale elenca gli inconvenienti di un sistema del genere. Esso provocherebbe oneri amministrativi considerevoli, dato che richiederebbe severi controlli delle imprese e dei privati. Inoltre, tali controlli sarebbero contrari agli accordi di Schengen. "Ci si può anche chiedere - scrive il governo - se i partner commerciali della Svizzera accetterebbero tale misura senza batter ciglio".

Il Consiglio federale sottolinea anche i costi esagerati dovuti al fatto che un sistema con due varianti inciterebbe ad aggirare le regole stabilite: per esempio, allestendo i contratti di fornitura in franchi svizzeri o acquistando sui mercati finanziari euro o dollari a un corso più vantaggioso. Il governo ritiene infine problematico sostenere un settore particolare, sussidiando le esportazioni.

Ats

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