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TICINOCome non perdere i conti svizzeri degli Americani

21.10.11 - 10:40
Ecco cosa fare per evitare i fulmini del fisco statunitense, senza chiudere i conti dei clienti USA. Intervista all'esperto Giampaolo Bonalumi
Keystone
Come non perdere i conti svizzeri degli Americani
Ecco cosa fare per evitare i fulmini del fisco statunitense, senza chiudere i conti dei clienti USA. Intervista all'esperto Giampaolo Bonalumi

LUGANO - La voce che circola con insistenza negli ambienti bancari elvetici è che la Finma, l'organo che regola le attività bancarie in Svizzera, potrebbe chiedere a breve alle banche di consegnare tutti gli elenchi dei loro clienti americani, per poi passarli al governo Usa. Secondo alcuni banchieri solitamente bene informati, si attenderebbe il dopo elezioni per far votare alle camere federali il rilascio dei dati alle autorità Usa con la clausola d'emergenza.

Da noi contattata, la Finma dichiara che „la questione della consegna dei dati alle autorità giudiziarie americane è oggetto di trattative tra Svizzera e Usa, gestite dal segretario di stato svizzero per le questioni finanziarie internazionali e il problema dei fondi all’estero e non tassati di clienti statunitensi in conti svizzeri sarà risolto in tale quadro. Prima della loro conclusione, Finma non ha dichiarazioni da rilasciare’.

Sta di fatto che si è ulteriormente irrigidita la politica dell'amministrazione statunitense del controllo fiscale dei conti esteri dei suoi cittadini all'estero, con l'obiettivo di ottenere informazioni dai conti esteri dei residenti dalle istituzioni finanziarie in tutto il mondo. Una collaborazione forzata dalle pressioni che gli Usa sanno di poter esercitare su banche e governi. Tanto che sembra non essere approdata a nulla la campagna diplomatica di Michael Ambuehl, segretario di stato svizzero per la fiscalità internazionale e finanziaria, che ha dichiarato che il FATCA ( Foreign Account Tax Compliance Act che esige che le istituzioni finanziare estere dichiarino chi sono i propri clienti americani, pena l'esclusione di fatto dal mercato Usa) ha dimostrato che ‘la Svizzera sta diventando l'obiettivo di un‟intensa avidità internazionale’.

Abbiamo domandato a Giampaolo Bonalumi, partner di LFA Lugano Financial Advisors, una società finanziaria esperta nei rapporti finanziari Svizzera-Usa, perché la questione riguardi da vicino anche la piazza finanziaria ticinese.

Chi sono i clienti americani delle banche ticinesi?
Si tratta prevalentemente di clienti commerciali, di moltissimi italo-americani, di cittadini svizzeri con doppio passaporto, di americani con interessi operativi in Italia ma che ricorrono ai servizi delle banche svizzere, di americani residenti in Svizzera o Italia e di esponenti del mondo dello spettacolo. In Ticino, sono centinaia le persone che rientrano in questo caso, migliaia in Svizzera, decine di migliaia in Italia. Logica, dunque la preoccupazione di evitare conseguenze per il solo fatto di disporre di un conto aperto in una banca elvetica. Il cittadino statunitense, ma anche chi ha il doppio passaporto e il residente che dispone della Green card, è soggetto alle autorità fiscali americane perché rientra nel concetto di „U.S. person‟ e può essere perseguito penalmente se ha un conto bancario all'estero, non solo in Svizzera, che non ha dichiarato allo Internal Revenue Service o IRS, il fisco americano.

Cosa devono fare in concreto per evitare sanzioni penali?
Gli Usa hanno già messo in atto due amnistie fiscali depenalizzanti, dette di „Voluntary Disclosure‟, nel 2009 e nel 2011, quindi ora chi non ne ha beneficiato non ha la garanzia di non incorrere in un reato penale. Questo non significa che si venga arrestati, ma è certamente opportuno dichiarare spontaneamente i conti esteri, prima che i nomi e i conti vengano consegnati alle autorità fiscali americane dalle banche stesse. Il precedente caso dei dati UBS dimostra che chi viene scoperto sarà perseguito con severità.
In pratica, la procedura da seguire è scrivere una „petition letter‟ alla IRS e chiedere alla banca la documentazione sui conti per ricostruire l‟iter di deposito, redditi e capital gain, vale a dire i guadagni storici del conto. Questa documentazione sarà elaborata dal CPA, Certified Personal Accountant, il commercialista statunitense, per la denuncia fiscale e l’intero procedimento puo’ durare più di un anno. In base a questi elementi, il fisco americano (IRS) manderà al CPA del cliente il Closing Agreement, ovvero l'accordo sulla penalità da pagare che potrà andare dal 5 al 25% del livello più alto del portafoglio e sulle tasse arretrate da reddito o guadagni sul capitale. Con questa procedura, il cittadino americano o residente potrà mantenere il proprio conto presso la banca svizzera o estera. Questo significa che le banche svizzere non perdono la gran parte dei conti, con un innegabile vantaggio per la piazza bancaria in termini di network e ricavi.

Di fronte alla prossima entrata in vigore del Fatca, le banche svizzere ancora una volta sembrano essere impreparate e malgrado i recenti casi di banche svizzere denunciate non prendono decisioni nette in merito alla gestione della clientela Usa. È così e cosa dovrebbero fare?
Le banche devono procedere all’identificazione dei clienti americani e imporre l’ordine di Exit per coloro che non vogliono firmare il famoso W9 ovvero l'autodenuncia allo IRS. In questo caso, i conti possono rimanere aperti e la banca non perde clientela. Si raccomanda alla banca di svolgere il ruolo di pura custodia e di spogliarsi dunque del triplice ruolo di custodia appunto , broker e consulente. La gestione può essere affidata a una società esterna che funge da advisor con licenza SEC, la Security and Exchange Commission, che è difficile ottenere e che le banche preferiscono evitare perché darebbe accesso al proprio interno alle autorità Usa. Ecco che società come la LFA che ha questa licenza sono un partner indispensabile della banca unito ad un broker/dealer che si occupa dell’operatività del patrimonio del cliente sui mercati. Con tre enti diversi e non interdipendenti si evita anche il conflitto d‟interessi.

Nelle vicende giudiziarie, complesse, costose e severe, con gli Stati Uniti sono finite anche banche di dimensioni a carattere cantonale e locale. Come possono difendersi se non hanno e competenze e il network per gestire questo tipo di clientela?
Le banche piccole sono state trascinate verso la clientela Usa come conseguenza del caso Ubs che ha fornito migliaia di dati sui clienti agli Usa. Molti operatori sono usciti dalle grandi banche per operare con meno restrizioni in istituti più snelli sul versante della severità di compliance e degli accordi bilaterali. Ma ora questo non è più possibile e ci si deve adeguare alla identificazione dei clienti e alla loro autodichiarazione al fisco statunitense.

In Ticino ci sono le competenze necessarie per risolvere i problemi ‚americani‘?
La sfida per le banche e le fiduciarie ticinesi e svizzere è di saper essere un po’ più bravi della concorrenza estera nel gestire i capitali dei clienti. Gli assi nella manica sono la professionalità e la competenza, innanzitutto, uniti alla sostanziale assenza del cosiddetto rischio-paese che affligge gran parte dell’Europa „meridionale‟, la stabilità e la solidità del sistema bancario svizzero nei confronti del resto del mondo e degli Usa, dove in pochi anni sono fallite ben 200 banche anche di gran nome, e molte scricchiolano ancor oggi, la stabilità politica, la forza del Franco, ma anche il mercato immobiliare e la sua qualità, e non da ultimo un sistema giudiziario efficiente e di riferimento sicuro. Le società finanziarie come LFA dotate di licenza SEC costituiscono un partner d‟elezione per evitare problemi alla clientela statunitense e alle banche, senza che i conti vengano chiusi né che le banche perdano i loro depositi.

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