Il TF è giunto alla conclusione che un solo rilevamento notturno del rumore può non essere sufficiente a determinare la nocività sonora di un impianto; esige quindi analisi più approfondite, in varie situazioni, tenendo conto in particolare della forza di vari venti.
I giudici di Mon Repos hanno accolto il ricorso di una vallesana di Collonges (VS), che da anni si oppone alla realizzazione del parco eolico "Dents du Midi". La donna è preoccupata per il rumore che potrà venir generato dal futuro impianto, non lontano dalla sua abitazione, che dista un chilometro.
Il Governo vallesano e il Tribunale cantonale erano rimasti sordi alle sue lamentele, negandole gli estremi per ricorrere contro il piano di costruzione. Il tribunale, avvalendosi di un'analisi effettuata nel 2007 e nel 2009 dal Servizio cantonale per la protezione dell'ambiente, era giunto alla conclusione che la gestione del parco eolico non avrebbe comportato per la donna "nocività sonore nettamente percettibili" e tale da "turbare la sua tranquillità".
Il Tribunale federale, nella sua sentenza, conclude che i rilevamenti compiuti sono sotto vari aspetti incompleti, in particolare nel periodo notturno, quando il vento è di debole intensità e quindi non copre il rumore generato dalle pale eoliche. Le misurazioni effettuate, secondo il TF, sono insufficienti per negare alla donna la possibilità di ricorrere. La causa è quindi rinviata al Tribunale cantonale che dovrà nuovamente decidere se vi sono gli estremi per accettare il ricorso contro il progettato impianto eolico, la cui realizzazione viene quindi ritardata.