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MERCATI FINANZIARIIl grattacielo fa male alla Borsa

14.06.11 - 16:30
Il mercato azionario crolla quando si costruiscono le nuove Torri di Babele, secondo uno studio dell’Università di Ulm
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Il grattacielo fa male alla Borsa
Il mercato azionario crolla quando si costruiscono le nuove Torri di Babele, secondo uno studio dell’Università di Ulm

LUGANO – Sono i matematici e gli economisti dell’Università di Ulm a mettere in evidenza che non sono i grattacieli a crollare, ma le Borse, quando viene battuto un record d’altezza per le mega costruzioni. Il modello evidenziato dallo studio sottolinea come le Borse siano scese significativamente in occasione delle costruzioni di grattacieli, dal Woolworth Building (1910) allo Empire State Building (1930) entrambi a Nuova York, fino al Burj al Kalifa (2008) il grattacielo più alto del mondo a Dubai.
E i grattacieli sono anche un parafulmine per le tendenze degli investitori, dato che l’eccessivo ottimismo non porta solo a costruire torri di Babele, ma ad una fittizia sopravvalutazione delle Borse.

Il grattacielo sale, la Borsa scende - Lo studio afferma che l’inizio della costruzione di grattacieli da record consentirebbe di predire i successivi rendimenti azionari statunitensi. Da tre a cinque anni dopo la costruzione di un grattacielo da record, i rendimenti del mercato azionario calano di circa 10 punti percentuali in meno rispetto agli anni precedenti. L’affidabilità predittiva dei grattacieli si è dimostrata significativa e relativamente stabile, secondo Ulm, altro che astrologhi della finanza, ed è superiore a quella delle soluzioni alternative di previsione, come la media prevalente storica, le previsioni basate sui dividendi e le previsioni combinate.

I risultati previsti dai grattacieli sarebbero dunque credibili, e altre analisi mostrano che la costruzione di queste torri avveniristiche possono prevedere anche i rendimenti dei mercati azionari internazionali. Una spiegazione è che la costruzione di grattacieli record indica un eccesso d’ottimismo che porta non solo a spendere miliardi e miliardi per toccare il cielo con un dito, ma anche ad investire in mercati azionari che vengono sopravvalutati. La spiegazione razionale di asset pricing è che in periodi di bassa avversione al rischio, il finanziamento di progetti immobiliari su larga scala, come in alveari giganti, è più facile, e i rendimenti attesi sono inferiori. Le spiegazioni sono difficili, perché non si evidenzia alcuna significativa influenza delle condizioni di finanziamento o del ‘sentiment’ finanziario sulla costruzione di un grattacielo. Tuttavia, a differenza di altri modelli teorici studiati, imporre un vincolo di non negatività sulle previsioni di utili dall’investimento non aumenta l’accuratezza della previsione. Questo fornisce una prova indiretta che il contenuto predittivo della costruzione della torre è almeno in parte legato alla sopravvalutazione.

Red

 

Foto Keystone

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