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SVIZZERAIl mondo ha sete e ci pensa Nestlé

17.05.11 - 09:00
A Lugano Carlo Donati sottolinea quanto sia preziosa l'acqua e racconta Nestlé, prima nel mondo nelle acque in bottiglia con marchi come Perrier, Henniez, San Pellegrino
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Il mondo ha sete e ci pensa Nestlé
A Lugano Carlo Donati sottolinea quanto sia preziosa l'acqua e racconta Nestlé, prima nel mondo nelle acque in bottiglia con marchi come Perrier, Henniez, San Pellegrino

LUGANO - In media, per produrre un litro d’acqua in bottiglia servono quasi un altro litro d’acqua (0,8 l) e quasi mezzo litro di petrolio. Per tacere dell’impatto energetico ed ecologico dovuto all'imbottigliamento, alla distribuzione, spesso in luoghi lontani dalla fonte con trasporti anche internazionali, e dei costi di ricerca e sviluppo, marketing e pubblicità.

Che scandalo! Invece no, se si pensa che per produrre un solo litro di bibita gassata occorrono 4 litri d’acqua, per un chilo di carne 14 litri e per una T-shirt ben 50 litri  d’acqua. La svizzera Nestlé, poi, che detiene la prima posizione al mondo nel settore delle acque in bottiglia, si è impegnata a ridurre del 40% i costi accessori.

Specialista mondiale - Questi, e molti altri ancora, sono i dati emersi da una conferenza organizzata dalla Swiss-American Chamber of Commerce a Lugano, Ticino Chapter, presieduta dal banchiere Franco Polloni e diretta da Marco Häfliger di banca BSI. Oratore d’eccezione il malcantonese di Astano Carlo Donati, del consiglio esecutivo del colosso alimentare elvetico Nestlé, proprietario dei marchi da Henniez a Vittel, da Acqua Vera a Perrier, da Contrex a Pure Life ad Acqua Panna alla San Pellegrino. Donati, economista laureato a Friborgo, con una carriera di 34 anni in Nestlé e a capo della Nestlé Waters dal 2005 al 2008, è uno dei massimi esperti nel settore e ha voluto subito chiarire la fondamentale importanza dell’acqua nel mondo, una risorsa non inesauribile, e dell’acqua potabile in bottiglia in particolare.  Acqua in bottiglia, perché non tutte le acque che si comperano sono ‘minerali’. Illuminante al riguardo l’intervento dell’ex-patron dell’Acqua Vera, da qualche anno venduta a Nestlé, Antonio Pasquale di Morcote.

La minerale nasce dalle terme - L’acqua minerale, infatti, nasce a metà dell’800, sulla scia del successo delle cure termali, quando la clientela nobile e alto borghese decreta il boom di Plombières, Spa (il nome significa salus per aquam), Baden Baden, Montecatini, Salsomaggiore, e tante altre località dove si va a ‘passare le acque’. Per continuare la cura, scaturì la richiesta di avere a domicilio la stessa acqua minerale delle terme, in bottiglie che vennero messe in vendita nelle prime farmacie, a caro prezzo. Acque che erano davvero ‘minerali’ perché contenevano almeno il minimo di 1 grammo di minerali. Nei decenni successivi, invale progressivamente la moda delle acque minerali ‘leggere’ che contengono sempre meno minerali, fino a giungere ai giorni nostri, quando negli Usa sono in vendita acque in bottiglia che addirittura recano l’indicazione ‘dalla rete idrica di Chicago’, vale a dire acqua di rubinetto in bottiglia a prezzi folli.
Con 100 fabbriche e 30.000 dipendenti, Nestlé è anche impegnata nel campo dell’educazione alla gestione dell’acqua. Già, perché l’acqua è vita, indispensabile per agricoltura e zootecnia, il 70% delle risorse idriche mondiali viene prelevato dall’agricoltura e molto rimane da fare per un suo uso più razionale, e, si sa, semplicemente per garantire la sopravvivenza dell’umanità e della Terra.

Fonti rinnovabili - Nestlé Waters è leader mondiale nella produzione di acqua in bottiglia, ma preleva un volume molto ridotto di acqua dolce ogni anno. I volumi complessivi prelevati da Nestlé Waters rappresentano non oltre lo 0,0009% di tutta l’acqua prelevata dagli esseri umani. Oltre la metà di tale acqua confluisce direttamente nei 72 marchi di acqua in bottiglia che vende a livello mondiale e le quantità prelevate sono in linea con le esigenze delle unità di imbottigliamento. Il resto è principalmente utilizzato per processi operativi e per la pulizia. La quantità di acqua aggiuntiva che occorre per produrre 1 litro di acqua in bottiglia è attualmente di 0,81 litri. Nestlé Waters, è stato rilevato, effettua ampi studi per assicurarsi che le sorgenti di acqua siano rinnovabili e non si esauriscano. Questo significa che non si usa più acqua di quanta ne scaturisca naturalmente. Va anche detto che l’acqua del rubinetto, in Occidente, non è ‘peggiore’ di quella imbottigliata, ma la comodità di avere acqua fresca in bottiglia e il suo sapore ‘migliore’ continuano a rendere privilegiata l’acqua in bottiglia. Inoltre, in moltissimi paesi del mondo l’acqua corrente potabile in casa rimane un miraggio e l’approvvigionamento può solo essere effettuato da pozzi, spesso inadeguati, o in bottiglia.

Lupi e agnelli - Un dato è significativo: negli Usa vengono usati 100 litri di acqua a testa al giorno, in America latina 60, in Europa occidentale 130, in Europa orientale 40, in Medio Oriente 50, in Asia 15 e in Africa, il continente della sete, solo 10 litri a testa. L’acqua non è inesauribile e va considerata un patrimonio che dobbiamo curare e poter trasmettere alle generazioni future. Altro che moda di vedere giovani rampanti con l’eterna bottiglietta di plastica in mano (va bene idratarsi, ma far scena è un’idiozia) o lasciar correre l’acqua per ore perché sia sempre fresca. Come dice un saggio banchiere luganese “la superficie terrestre non è inesauribile, un giorno solo pochi uomini saranno padroni di tutti i terreni e miliardi di uomini saranno costretti a pagare loro l’affitto”, lo stesso vale per l’acqua. Sembra ce ne sia in abbondanza e che sia di tutti e gratuitamente, ma in realtà sono poche le società che si stanno accaparrando il monopolio delle acque potabili nel mondo. In fondo è la morale della favola del lupo e dell’agnello: Un lupo e un agnello, assetati, bevevano nello stesso ruscello. Il lupo a monte, mentre l'agnello a valle. La fame però spinse il lupo ad attaccar briga e disse: "Perché intorbidi la mia acqua?" L'agnello rispose: "Come posso, se l'acqua scorre da te a me?" "E' vero, ma tu sei mesi fa mi hai insultato con brutte parole". "Impossibile, sei mesi fa non ero ancora nato". "Allora" riprese il lupo "fu certamente tuo padre a rivolgermi tutte quelle villanie". Quindi saltò addosso all'agnello e se lo mangiò. Certamente ci bevve su un bel bicchiere d’acqua… minerale. 
 

L.M.V.

Illustrazione Internet

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