Non esistono nuovi indizi che giustifichino la riapertura di vecchie inchieste e gli strumenti a disposizione non lo permettono, scrive oggi la FINMA in un comunicato. L'organo di sorveglianza del parlamento aveva chiesto alla FINMA di esaminare in che misura la direzione dell'UBS fosse al corrente delle infrazioni alle leggi americane compiute dalla grande banca e dai suoi collaboratori.
Nel 2008, la FINMA aveva esaminato la responsabilità del capo della gestione patrimoniale Raoul Weil, del CEO Peter Wuffli e del presidente del consiglio d'amministrazione di UBS Marcel Ospel. Non è stato possibile appurare alcuna prova del loro coinvolgimento diretto. Non vi è dunque alcun motivo per ordinare la partenza di queste persone, né di chiedere nei loro confronti l'apertura di una procedura di esame circa la garanzie di un'attività irreprensibile.
La FINMA vuole tuttavia coprirsi le spalle. Se questi dirigenti dovessero riprendere le redini di un istituto controllato dall'autorità di vigilanza, essi dovranno consegnare una dichiarazione scritta formale con cui confermano che non sono stati a conoscenza di una violazione a un qualsiasi obbligo, in virtù del diritto svizzero sulla sorveglianza. Una falsa dichiarazione comporterebbe una procedura penale.