Cerca e trova immobili

SVIZZERAL'Italia inasprisce la lista nera

08.09.10 - 12:04
In Ticino, centinaia le aziende toccate. La Camera del Commercio del Cantone sdrammatizza
None
L'Italia inasprisce la lista nera
In Ticino, centinaia le aziende toccate. La Camera del Commercio del Cantone sdrammatizza

LUGANO - Da fine agosto le aziende svizzere dovranno compilare una dichiarazione per dare seguito ai rapporti commerciali con le gemelle italiane. Centinaia le imprese toccate in Ticino. Con la nuova normativa italiana di agosto sono stati inaspriti i regolamenti commerciali tra l’Italia e la Svizzera, inclusa dal 1999 nella lista nera dei paesi considerati a fiscalità privilegiata. Le nuove normative vanno a colpire non solo le operazioni di acquisto in paesi figuranti sulla lista nera, ma anche le operazioni di vendita verso tali paesi e le prestazioni di servizio effettuate e ricevute.   

Ma qua'è la situazione in Ticino? “Considerato che l’Italia è il primo partner commerciale del Ticino, - spiega Luca Albertoni, Direttore della Camera di commercio, dell'industria, dell'artigianato e dei servizi del cantone Ticino (Cc-Ti) - penso che sia qualche centinaio il numero di aziende toccate, anche se è una stima perché non abbiamo dati precisi in questo senso. In effetti, non tutte le aziende sono affiliate alla Camera (essendo noi una struttura privata senza obbligo di adesione), quindi i nostri dati sono forzatamente parziali. In teoria, l’obbligo della certificazione potrebbe riguardare tutte le nostre aziende”.

La normativa prevede che per poter dedurre i costi delle loro operazioni commerciali, i soggetti IVA italiani devono poter dimostrare al fisco italiano che il partner svizzero non rientra nella categoria dei soggetti figuranti sulla black-list. Pertanto, al partner commerciale svizzero viene di regola chiesto di rilasciare una dichiarazione con i dati e le generalità dell’azienda, nonché l’assicurazione che la società svizzera non beneficia di agevolazioni fiscali in qualità di società holding, società ausiliaria o società “di domicilio”. 

Per agevolare le aziende ticinesi che fossero confrontate a questo tipo di richieste emananti da partners commerciali italiani la Camera di Commercio del Cantone Ticino ha messo a disposizione dei modelli di dichiarazione. Nessun allarmismo tuttavia da parte del Direttore Albertoni. “In pratica abbiamo constatato che in passato questa documentazione veniva richiesta in maniera piuttosto arbitraria e più in singoli casi che in maniera sistematica. La speranza è quindi che l’impatto resti limitato. Come detto, manovre di questo genere ve ne sono state già parecchie negli ultimi dieci anni, ma gli effetti sono sempre stati abbastanza ridotti, anche perché con i modelli di certificazione di solito la questione si chiude”.

Foto Ti-Press

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
NOTIZIE PIÙ LETTE