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CAMBIDollaro sempre più debole, l'Euro sfiora l'1,50

19.10.09 - 18:51
Il greggio è volato sopra i 79 dollari
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Dollaro sempre più debole, l'Euro sfiora l'1,50
Il greggio è volato sopra i 79 dollari

NEW YORK - Dopo il cambio contro l'euro vicino ai minimi di 14 mesi segnati venerdì, il dollaro apre anche questa settimana all'insegna della debolezza, a ridosso della soglia psicologica degli 1,50. E di riflesso il petrolio è volato oggi sopra i 79 dollari, un livello che l'oro nero non raggiungeva da un anno.

Dall'1,4904 della chiusura delle contrattazioni di venerdì (quando la divisa unica europea aveva segnato un massimo di 14 mesi con 1,4960) il biglietto verde oggi è scivolato a 1,4958 per un euro. Sul dollaro pesano le attese che la Federal Reserve manterrà i tassi di interesse intorno allo zero ancora per diversi mesi. Sembrano, inoltre, ridursi le aspettative di eventuali commenti contro l'eccessivo apprezzamento dell'euro all'incontro tra i ministri delle finanze della zona euro (Eurogruppo) in programma oggi a Lussemburgo. Con le borse anche oggi in rialzo proseguono, intanto, le uscite di capitali dalle posizioni in dollari accumulate a scopo difensivo nei mesi scorsi, con molti investitori che stanno tornando sugli emergenti e su asset più remunerativi ora che sta tornando l'appetito per il rischio.

Debole, oggi, anche la sterlina, dopo che un funzionario della Banca d'Inghilterra ha detto, secondo la Reuters, che la banca dovrebbe continuare con la sua politica perché l'economia deve ancora riprendersi. La sterlina viaggia a 1,6386 contro il dollaro (da 1,6356 di venerdì) e a 0,91167 contro l'euro (da 0,91097).

Poco variate, nei primi scambi a New York, le quotazioni del petrolio, che viaggia a 78,76 dollari al barile dopo aver raggiunto stamani 79,05 dollari. A far segnare i massimi di un anno (non si toccava tale livello dal 15 ottobre 2008) sono le aspettative per un forte andamento della domanda di petrolio grazie all'uscita dell'economia mondiale dalla recessione. Il rialzo di oggi mostra che gli investitori sono pronti a scommettere su una ripresa della domanda energetica: il contratto futures con consegna a novembre è salito ulteriormente dopo i guadagni messi a segno la settimana scorsa grazie al taglio dei tassi applicati dalle società di raffinazione e al rialzo, maggiore del previsto, della produzione industriale americana

ATS

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