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ZURIGOValore borsistico: 4 imprese elvetiche tra le prime cento

06.07.09 - 15:14
Valore borsistico: 4 imprese elvetiche tra le prime cento
ZURIGO - A dispetto della crisi, ben quattro società elvetiche figurano tra le prime cento al mondo quanto al valore del capitale borsistico. Alle già note Nestlé, Roche e Novartis, indica oggi in un suo studio Ernst & Young, si è aggiunto negli ultimi sei mesi il Credit Suisse. Globalmente, a fine giugno il valore dei titoli di queste società ammontava a 424 miliardi di dollari (463,30 miliardi di franchi). Guida la classifica una società cinese.

A fine dicembre 2008, precisa il comunicato della società di consulenza e revisione Ernst & Young, il valore di borsa di Nestlé, Roche e Novartis ammontava a 416 miliardi di dollari. Nello spazio di sei mesi - a fine giugno - Nestlé è arretrata dal 12esimo al 15esimo posto. Alla fine del primo semestre il valore del capitale in azioni della multinazionale alimentare con sede a Vevey si attestava a 144 miliardi di dollari.

Anche i due giganti basilesi della farmaceutica hanno perso terreno in questo lasso di tempo. Roche è scesa dal 16esimo al 29esimo rango - 118 miliardi di dollari - mentre Novartis è passata dal 17esimo al 36esimo posto (107 miliardi di dollari).

Il Credit Suisse è invece in ascesa. Con una capitalizzazione di 54 miliardi di dollari a fine giugno, la banca elvetica ha fatto un balzo attestandosi in 85esima posizione (dal 160esimo rango). Il motivo? Essere riuscito a contenere i danni della crisi finanziaria. La rivale UBS - valore di borsa 40 miliardi - rimane fuori dalle prime cento aziende. Da dicembre 2008 a fine giugno 2009, la banca è retrocessa in 132esima posizione (dal 106esimo rango).

Primo gruppo in assoluto è Petrochina, società cinese attiva - come indica il nome - nello sfruttamento del petrolio. Il valore di borsa di questa società ammonta a 367 miliardi di dollari. Petrochina precede l'americana Exxon Mobil (341 miliardi di dollari).

Nello spazio di un semestre il valore di borsa delle prime cento aziende è salito da 9300 a 9900 miliardi di dollari. Nel periodo in rassegna, precisa lo studio, le società attive nei servizi finanziari hanno fatto registrare una ripresa. Se a fine 2008 erano ancora 16, a fine giugno 2009 sono diventate 19. Ad ogni modo, la crisi finanziaria ha lasciato tracce profonde. A fine 2007, tra le prime cento società al mondo per capitalizzazione borsistica figuravano 27 società finanziarie (32 l'anno precedente).

Nel corso del primo semestre dell'anno, la capitalizzazione di borsa di queste società è salito da 1400 a 1900 miliardi di dollari. Stando agli autori dell'inchiesta, diverse società del settore hanno presentato di recente buoni risultati. Tale situazione lascia pensare che il periodo peggiore della crisi sia ormai dietro le spalle.

Anche il settore dell'energia e delle materie prima si è rafforzato, con venti imprese del settore tra le prime cento (+4). Sito in Svizzera, il gruppo minerario Xstrata ha migliorato la sua classifica risalendo dalla 299esima posizione alla 174esima.

Da un punto di vista della distribuzione geografica, i gruppi europei ed americani hanno perso terreno, mentre le società asiatiche sono cresciute d'importanza. Il numero di società cinesi presenti tra le Top 100 è passato da 8 a 11 (di cui 4 tra i primi dieci gruppi).

L'Europa poteva vantare a fine giugno 35 imprese su 100, contro le 38 di sei mesi prima. Il Nordamerica annovera 38 imprese, contro le 43 di inizio gennaio.

ATS
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