Nel gennaio 2006 l'alta corte zurighese aveva condannato l'amministratore finanziario presso il sito della Nestlé di Kemptthal (ZH), ex gruppo Maggi, per truffa e altri delitti. I giudici intendevano così confermare una sentenza di prima istanza.
Il Tribunale cantonale aveva però utilizzato la parola "reclusione", invece del termine "detenzione" nella sentenza del Tribunale distrettuale. La "reclusione" corrisponde a pene privative della libertà più severe. Malgrado la differenza semantica non si traducesse nei fatti in un peggioramento della condanna dell'amministratore, il suo legale ha comunque contestato l'aggravamento della sentenza pronunciato dai giudici zurighesi della seconda istanza.
Oggi il Tribunale cantonale ha riconosciuto l'errore, seguito la richiesta del difensore e, visto il lungo tempo trascorso per la procedura, ha ridotto la pena e deciso la sospensione condizionale. Per i giudici negli ultimi due anni il condannato ha inoltre dimostrato di essere socialmente ben integrato.