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Nel luglio 2001 la BCZ aveva convenuto con SAirGroup che il prestito sarebbe stato da rimborsare immediatamente qualora altre banche avessero limitato la loro linea di credito o addirittura rifiutato fondi alla compagnia aerea. Sulla base di questo accordo, SAirGroup aveva versato - tra l'agosto e il settembre 2001 - alla BCZ 80 milioni di franchi suddivisi in tre rate. Poco dopo, il 2 ottobre 2001, gli aerei erano stati bloccati a terra a causa della mancanza di fondi.
Nel 2005, in rappresentanza della massa fallimentare, il liquidatore Karl Wüthrich aveva avviato una causa - cosiddetta azione pauliana o revocatoria - per tornare in possesso del denaro. Secondo il liquidatore, la BCZ non poteva ignorare lo stato catastrofico delle finanze di SAirGroup; ottenendo la restituzione del credito aveva quindi ricevuto un trattamento preferenziale rispetto agli altri creditori.
Il tribunale commerciale di Zurigo aveva in prima istanza respinto la richiesta di Wüthrich. Ora il TF ha dato ragione ai liquidatori di SAirGroup, obbligando la BCZ a restituire gli 80 milioni di franchi in questione.
