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REGNO UNITO Brexit, Johnson fissa le "linee rosse"

30.09.17 - 17:59
Brexit, Johnson fissa le "linee rosse"

LONDRA - Il ministro degli Esteri britannico Boris Johnson ha tracciato le sue quattro "linee rosse" sulla Brexit per la premier Theresa May, un intervento che rischia di far risalire la tensione tra i conservatori alla vigilia della loro conferenza annuale, che inizia domani a Manchester.

In un'intervista al Sun, Johnson indica innanzitutto come condizione irrinunciabile che la transizione duri due anni "e non un secondo di più"; secondo, il Regno Unito non dovrà accettare nuove disposizioni dell'Ue o della Corte europea di Giustizia durante la transizione; terzo, Londra non dovrà pagare neanche un penny per aver accesso al mercato unico una volta finita la transizione; quarto, il Regno Unito non dovrà aderire surrettiziamente a leggi Ue per avere accesso al mercato.

Theresa May aveva usato il discorso pronunciato a Firenze la scorsa settimana per chiedere un ulteriore periodo di transizione di circa due anni a partire da marzo 2019 (quando Londra lascerà ufficialmente l'Ue): un'apertura per uscire dallo stallo dei negoziati con Bruxelles e dare più tempo alle aziende per adattarsi alla nuova situazione.

Johnson ha detto in particolare che qualunque estensione oltre i due anni (ovvero oltre il 2021) sarebbe "avvertita come un tradimento" da coloro che hanno scelto la Brexit. "Lo sento quando parlo con le persone - spiega -. Molto forte. E quello che capisco è che lo sarebbe davvero. Rien ne va plus. Finito la musica (sic, in italiano nel testo). Ne usciamo. Non si può giocare".

Le posizioni del ministro, scrive il giornale, rischiano di riaprire lo scontro nel governo di Londra, in quanto vanno oltre la linea concordata da May e i suoi ministri dopo un braccio di ferro durato tutta l'estate.

A Manchester il tema Brexit sarà in primissimo piano, ma con la presa di posizione di Johnson, May dovrà faticare non poco per ricompattare tutti dietro la linea di Downing Street. Anche perché diverse figure di spicco del partito favorevoli alla "hard Brexit" e uomini d'affari dell'associazione "Leave Means Leave" (andarsene vuol dire andarsene) hanno chiesto alla premier di abbandonare il tavolo negoziale con l'Ue se entro Natale non ci saranno stati progressi concreti.

In una lettera firmata tra gli altri dall'ex ministro per la Brexit David Jones si afferma che "se l'Ue non intende negoziare seriamente un accordo di libero scambio entro il Natale 2017, il governo dovrebbe comunicare formalmente che Londra adotterà le regole dell'Organizzazione mondiale del commercio (Wto) nel marzo 2019".

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