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STATI UNITIIl puzzle Trump perde pezzi

19.08.17 - 09:42
Dopo il licenziamento dell’ex stratega Steven Bannon, il presidente USA perde anche il “consigliere informale” Carl Icahn
Keystone
Il puzzle Trump perde pezzi
Dopo il licenziamento dell’ex stratega Steven Bannon, il presidente USA perde anche il “consigliere informale” Carl Icahn

WASHINGTON - «La presidenza Trump per cui abbiamo lottato, e vinto, è finita». Lo ha detto Steven Bannon, l'ormai ex stratega del presidente americano Donald Trump, in una intervista concessa al Weekly Standard dopo il licenziamento dalla Casa Bianca nelle scorse ore. «Abbiamo ancora un enorme movimento e faremo qualcosa di questa presidenza Trump. Ma quella presidenza è finita. Sarà qualcos'altro».

Confermando poi il suo ritorno alla guida del sito di destra Breitbart, Bannon ha affermato: «Adesso sono libero».

Via anche Icahn - Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump perde un altro sostenitore del mondo del business: l'investitore miliardario e suo “consigliere informale” Carl Icahn, che ha contribuito con suggerimenti cruciali alla strategia in materia di deregulation elaborata dalla Casa Bianca, ha informato il presidente con una lettera che rinuncia al suo ruolo per evitare "bisticci di parte" circa la sua posizione.

Questo dopo che i democratici hanno insinuato che Icahn possa trarre vantaggi economici personali dalla sua carica vicino al presidente.

Anche il consiglio per le arti e la cultura - Donald Trump perde un'altra commissione di consiglieri presidenziali, quella per le arti e la cultura, i cui membri hanno annunciato le dimissioni per la "falsa equivalenza" fatta dal presidente dopo gli scontri a Charlottesville tra suprematisti bianchi e loro oppositori.

E' la stessa motivazione che ha indotto alle dimissioni molti Ceo di due commissioni economiche presidenziali, spingendo Trump a scioglierle. «Ignorare la vostra retorica di odio ci avrebbe resi complici delle vostre parole e azioni», si legge nella lettera di dimissioni.

«La supremazia (razziale, ndr), la discriminazione e il livore - prosegue il testo della lettera rivolto all'amministrazione Trump - non sono valori americani. I vostri valori non sono valori americani. Noi dobbiamo essere migliori di tutto questo, noi siamo migliori di tutto questo. Se questo non vi è chiaro, allora vi invitiamo a dimettervi».

La Casa Bianca ha reagito precisando che Trump aveva già deciso di non rinnovare per motivi di budget la commissione per le arti, creata nel 1982 dal presidente Ronald Reagan.

Pure il consiglio evangelico - Prima crepa anche nel consiglio evangelico della presidenza Trump: il pastore A.R. Bernand, che guida il Christian Cultural Center di Brooklyn, la più grande chiesa evangelica di New York (con 37 mila aderenti), si è dimesso dopo che il tycoon ha equiparato negli scontri a Charlottesville suprematisti bianchi e loro oppositori. Lo riferiscono alcuni media americani.

Bernard è registrato come repubblicano, anche se ha votato per due volte per Bill Clinton ed altrettante per Barack Obama.

 

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COMMENTI
 

franco1951 6 anni fa su tio
E questa dovrebbe essere la persona più potente al mondo, con in mano i codici delle atomiche! Da brivido.
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