Cerca e trova immobili

STATI UNITITrump contro Maduro: «Non escludo un'opzione militare»

12.08.17 - 22:57
Secondo i sondaggi, però, solo il 10% della popolazione è favorevole a un intervento
Keystone
Trump contro Maduro: «Non escludo un'opzione militare»
Secondo i sondaggi, però, solo il 10% della popolazione è favorevole a un intervento

NEW YORK - Donald Trump chiude la porta al presidente del Venezuela Nicolas Maduro. E avverte: «Non escludo l'opzione militare». Caracas replica seccamente: «È una follia», una «minaccia codarda, insolente e vile».

I duri toni del presidente americano colgono di sorpresa gli alleati statunitensi in Sud America, dove a breve sbarcherà il vice presidente Mike Pence. Spetterà proprio a Pence il compito di rassicurare e stemperare le possibili ondate di anti-americanismo nell'area, dove l'interventismo statunitense e i suoi effetti sono ancora vivi nella memoria. «Il governo del Cile respinge la minaccia di un intervento militare in Venezuela» twitta il ministro degli esteri cileno Heraldo Munoz. «Ora il mondo sa che quelli che sono contro Maduro stavano solo aspettando un intervento militare da parte dell'impero» condanna il presidente della Bolivia, Evo Morales, uno degli alleati del presidente del Venezuela.

La minaccia di un'azione militare americana punta a mantenere alta la pressione su Maduro e il suo regime dopo il voto sull'Assemblea Costituente. Ma le parole del presidente americano sembrano essere una doccia fredda per la sua stessa amministrazione. Il Pentagono, già alle prese con la minaccia della Corea del Nord, si affretta a precisare di non aver ricevuto alcun ordine di intervento. La Casa Bianca però conferma la linea dura del presidente, comunicando il suo rifiuto a contatti telefonici con Maduro su richiesta di Caracas. «Gli Stati Uniti sono a fianco della popolazione del Venezuela di fronte alla continua oppressione del regime di Maduro. Il presidente parlerà con il leader del Venezuela quando sarà ripristinata la democrazia». L'amministrazione ribadisce come Maduro di fronte alle ripetute richieste di rispettare la costituzione e fermare le violazioni dei diritti umani ha risposto «scegliendo la strada della dittatura».

L'opposizione venezuelana accoglie la minaccia di Trump con cautela: solo gli oppositori più radicali al governo di Caracas si dicono favorevoli, ritenendo l'intervento militare come l'unica soluzione per disfarsi di Maduro. Secondo i sondaggi, però, solo il 10% della popolazione è favorevole a un intervento.

Gli Stati Uniti hanno rafforzato nelle ultime settimane le sanzioni contro Caracas: nel mirino del Tesoro è finito lo stesso Maduro, ma anche Adan Chavez, il fratello di Hugo Chavez. Finora però gli Stati Uniti non si sono spinti fino all'embargo petrolifero, che infliggerebbe il colpo di grazia all'economia del paese spingendola in una crisi senza precedenti. Il Venezuela infatti vende 750'000 barili di petrolio al giorno agli Stati Uniti. Un embargo americano renderebbe inevitabile un default del Venezuela, travolgendo la popolazione già alle prese con la mancanza di cibo e medicinali.

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
NOTIZIE PIÙ LETTE